origine: origina dalla spina iliaca anteriore superiore.
inserzione: si inserisce sul condilo laterale della tibia.
Il tessuto muscolare si trova effettivamente solo nella parte superiore, i cui fasci si dirigono distalmente solo nel terzo prossimale della coscia. Dal secondo terzo distale della coscia continua un lungo tendine, detto tratto ileotibiale, completamente inserito all'interno della fascia lata, creando un rinforzo laterale molto importante per la stabilità della stazione eretta e costituendo un importante stabilizzatore del ginocchio
innervazione: è innervato dal nervo gluteo superiore (L4, L5, S1).
azione: flette, abduce e intraruota la coscia ma, soprattutto, è un'importante stabilizzatore laterale sia dell'anca che del ginocchio. Anche il muscolo grande gluteo si inserisce in maniera importante sul tratto ileo-tibiale, costituendo insieme al tensore della fascia lata un vettore che tiene in tensione tutta la zona della fascia lata.
È un muscolo superficiale, allungato e nastriforme, che si estende dall’osso dell’anca alla tibia. Il muscolo sartorio, insieme con il legamento inguinale e il muscolo adduttore lungo, delimita il triangolo femorale.
origine: origina dalla spina iliaca anteriore superiore.
inserzione: attraversando superficialmente, distalmente e obliquamente la parte mediale della coscia si porta alla superficie mediale e superiore del corpo della tibia, entrando nella formazione della cosiddetta zampa d'oca
innervato: Ѐ innervato dal nervo femorale (L2-L3)
azione: contraendosi flette la gamba sulla coscia e la coscia sul bacino (flette le articolazioni dell’anca e del ginocchio): dunque è un muscolo importantissimo durante la deambulazione, inoltre può intervenire nella abduzione e nell’extrarotazione della coscia. L’insieme di questi tre movimenti del sartorio (flessione, abduzione ed extrarotazione) determina l’accavallamento delle gambe
È la massa muscolare più voluminosa del corpo e occupa la parte anterolaterale della
coscia, estendendosi dalla pelvi e dal femore alla patella. È costituito da quattro capi di origine che si uniscono in un unico tendine di inserzione: il muscolo retto del femore, posto in un piano più superficiale, i muscoli vasto laterale e vasto mediale, posti in un piano intermedio, e il muscolo vasto intermedio, situato profondamente. Sono innervati tutti dal nervo femorale, e si inseriscono tutti con un unico tendine terminale che si inserisce con direzioni diverse alla rotula, concentrando poi le forze vettoriali in un tendine che connette la rotula con la tuberosità tibiale (tendine patellare, che deriva dalle fibre del ventre retto femorale)
RETTO DEL FEMORE: Il retto femorale è l’unico tra i quattro capi a essere biarticolare, cioè agisce su due articolazioni (ginocchio e coxofemorale).
origine: tendine diretto dalla spina iliaca anteriore inferiore, con il tendine riflesso dalla capsula dell'articolazione coxofemorale (precisamente dal margine superiore dell’acetabolo ).
azione: contraendosi mette in tensione la capsula permettendo la flessione della coscia sull’anca, oltre a permettere l’estensione della gamba. Rappresenta circa 1/5 della forza totale del muscolo.
VASTO LATERALE, la componente più potente e voluminosa del quadricipite, caratterizzato da fibre rosse (quelle della resistenza)
origine: origina dalla faccia laterale e dal margine anteriore del grande trocantere, dal labbro laterale della linea aspra e dalla tuberosità glutea
inserzione: si inserisce distalmente quasi tutto sulla patella, tranne per alcune fibre che si espandono andando a costituire il retinacolo longitudinale laterale del ginocchio.
azione: estensione gamba, posizione accovacciata in sinergia con il grande gluteo, con la quale instaura a livello fasciale la corda vasto-glutea. E’ un muscolo importante nel mantenere la postura eretta, nella statica.
origine: origina dal labbro mediale della linea aspra e rispetto al vasto laterale è un po' più distale e presenta dimensioni minori.
inserzione: questo capo muscolare presenta due componenti di fibre:
prossimalmente delle fibre più longitudinali che si inseriscono alla patella
distalmente delle fibre più mediali che hanno il compito di trazionare la rotula medialmente centrandola nella troclea femorale. Il vasto mediale, dunque, si inserisce più in basso nella patella rispetto al vasto laterale, che si ferma prima.
Questa caratteristica del vasto mediale è fondamentale, infatti il ritardo di attivazione della contrazione del vasto mediale è una delle cause più frequenti di sublussazione laterale della rotula o di artrosi femoro-rotulea, perché se il vasto laterale traziona eccessivamente lateralmente la rotula quest’ultima inizia a sfregare sul condilo laterale tibiale, generando appunto artrosi.
Tendenzialmente il vasto mediale possiede delle fibre più fasiche o bianche, che presentano maggiore affaticabilità (ma non maggiore eccitabilità), mentre il vasto laterale è un muscolo importante nel mantenere la postura eretta, nella statica.
VASTO INTERMEDIO è il ventre muscolare del quadricipite non visibile superficialmente
origine: origina dal labbro laterale della linea aspra e dal terzo superiore delle facce anteriore e laterale del femore.
inserzione: si inserisce centralmente a livello della rotula
Quando la rotula era classificata come un osso sesamoide, il tendine del quadricipite femorale veniva descritto come inserito direttamente a livello della tuberosità tibiale. Adesso che, invece, la rotula è stata classificata come osso breve vero e proprio, il tendine viene descritto come inserito a livello della rotula, con un prolungamento che costituisce il legamento rotuleo, che oltrepassa la rotula per ancorarsi alla tuberosità tibiale. Tutti e quattro i capi costituiscono il tendine e si inseriscono sulla rotula, ma il vasto laterale e il vasto mediale presentano delle espansioni oblique sulla fascia sovrastante la rotula, chiamate retinacoli del ginocchio, che hanno una funzione di stabilità e di propriocezione ginocchio; infatti, questi fasci tendinei sono più innervati
E’ un muscolo appartenente alla porzione mediale della coscia e fa da base al cosiddetto triangolo di Scarpa, una struttura importante dal punto di vista anatomico.
origine: origina dal tubercolo pubico e dalla cresta ileopettinea
inserzione: si dirige obliquamente, inferiormente e lateralmente, con i suoi fasci appiattiti a forma triangolare, chiudendo la zona superomediale della coscia, inserendosi nella linea pettinea del femore.
innervazione: nervo femorale
azione: oltre ad addurre la coscia, la flette e la extraruota. Questo muscolo fa da base per il cosiddetto triangolo di Scarpa, una struttura topografica estremamente rilevante dal punto di vista anatomico.
E’ un muscolo della porzione mediale della coscia, molto lungo, nastriforme. A livello empirico il suo contributo all’attività motoria è scarso; questa sua caratteristica lo rende importante dal punto di vista anatomo-clinico in chirurgia ortopedica e plastica, perché
viene considerato un “grande donatore”, cioè il suo tendine e le sue fibre vengono prelevate e impiantate in altri distretti anatomici se necessitano di ricostruzione
origine: è un muscolo molto lungo, nastriforme, che origina dalla branca ischiopubica anteriore, all’incirca a livello della sinfisi pubica.
inserzione: si dirige verticalmente e medialmente, andando a inserirsi sulla faccia mediale della tibia, entrando a far parte di quei tendini che costituiscono la zampa
d’oca.
innervazione: nervo otturatorio
azione: flette ed intraruota la gamba (agendo sull’articolazione del ginocchio), oltre ad addurre l’articolazione dell’anca.
E’ un muscolo della porzione mediale della coscia, ampio, appiattito, di forma triangolare
origine: sinfisi pubica (precisamente tra quest’ultima e il tubercolo pubico ), medialmente rispetto al pettineo.
inserzione: le sue fibre si aprono a ventaglio inferiormente, obliquamente e lateralmente, verso il terzo medio del femore, inserendosi sul labbro mediale della linea aspra.
innervazione: nervo otturatorio
azione: è un adduttore ed extrarotatore della coscia.
E’ un muscolo della porzione mediale della coscia, posto proprio al di sotto dell’adduttore lungo. E’ un altro muscolo di forma triangolare.
origine: sempre dalla sinfisi pubica, precisamente dalla branca ischiopubica, inferiormente rispetto all’origine dell’adduttore lungo.
inserzione: si inserisce più prossimalmente rispetto all’adduttore lungo, nel terzo superiore del femore, nella faccia mediale del labbro della linea aspra del femore.
innervazione: nervo otturatore
azione: extraruota la coscia, oltre ad addurla.
E’ un muscolo della porzione mediale della coscia, il più importante tra i muscoli adduttori, sia per le sue dimensioni che per i rapporti anatomici che instaura con alcuni vasi sanguigni che attraversano questo compartimento. È il più profondo tra i tre adduttori.
origine: origina dalla tuberosità ischiatica.
inserzione: si apre a ventaglio dirigendosi inferiormente, lateralmente e un po’ posteriormente, per inserirsi lungo tutto il labbro mediale della linea aspra del femore.
innervazione: nervo otturatorio
azione: adduzione e intrarotazione della coscia
La caratteristica più importante di questo muscolo dal punto di vista anatomico è che l’ultimo dei suoi fasci si ancora a livello del tubercolo del grande adduttore del femore formando un arco con i fasci soprastanti, detto anello degli adduttori o iato adduttorio. Questo fornisce un importante passaggio all’arteria femorale, che da quel punto in poi ha un decorso posteriore rispetto alla coscia, oltre ad assumere il nome di arteria poplitea.
L'altra caratteristica importante è che il grande adduttore forma degli archi anche nel secondo e terzo medio della linea aspra (quindi l’inserzione presenta delle interruzioni), dando passaggio ai vasi perforanti dell’arteria femorale, che sono dei vasi emissari appunto dell’arteria femorale che, tramite gli anelli descritti dall’adduttore grande, vascolarizzano il compartimento dei muscoli posteriori della coscia (che non possiede dei sanguigni propri)
origine: il bicipite femorale possiede due capi muscolari dei quali:
capo breve, dal terzo medio del labbro laterale della linea aspra del femore e dal setto intermuscolare laterale
capo lungo, dalla tuberosità ischiatica
inserzione: Dalle origini, entrambi scendono in basso e danno il confine antero-laterale della cavità poplitea. Nel punto di inserzione interagisce con il nervo peroniero comune che passa profondamente al tendine per biforcarsi poco dopo. Si inserisce distalmente testa del perone e parte latero-posteriore del condilo laterale tibiale
innervazione: nervo ischiatico
funzione: estensore della coscia, flessore della gamba, extrarotazione gamba
E’ un muscolo superficiale della regione posteromediale della coscia.
Il muscolo semitendinoso si caratterizza per un ventre muscolare posto prossimalmente, vicino all’origine, al quale segue un lungo tendine distale grazie al quale, insieme al gracile, è uno dei muscoli candidabili alla ricostruzione del legamento crociato
origine: origina dalla tuberosità ischiatica.
inserzione: si va ad inserire a livello della superficie mediale e prossimale della tibia, andando a far parte della zampa d'oca.
innervazione: nervo ischiatico
azione: oltre ad essere un estensore della coscia ed un flessore del ginocchio, è anche un intrarotatore della gamba.
Accoglie come un’amaca il muscolo semitendinoso, ed è situato profondamente ad esso. Esso presenta una struttura opposta al semitendinoso, con un lungo tendine prossimale, un ampio ventre muscolare distale e un corto tendine terminale.
origine: tuberosità ischiatica, con un tendine largo e piatto a cui fa seguito un ventre muscolare appiattito
inserzione: I fasci muscolari discendono verticalmente e continuano con un tendine che, a livello dell’articolazione del ginocchio, si divide in tre parti.
prima parte: si inserisce al condilo mediale della tibia;
seconda parte: risale sulla faccia posteriore della capsula dell’articolazione del ginocchio, verso il condilo laterale del femore, costituendo il legamento popliteo obliquo;
terza parte: si inserisce alla fascia che riveste il muscolo popliteo
innervazione: nervo ischiatico
funzione: flette e intraruota l’articolazione del ginocchio, contribuisce inoltre all’estensione dell’articolazione dell’anca
È palpabile lateralmente la cresta tibiale. Esso spesso provoca dolore in seguito allo svolgimento di attività fisica, tanto che in alcuni soggetti si può parlare di sindrome del tibiale anteriore. E’ il muscolo più superficiale della loggia anteriore dei muscoli della gamba
origine: origina dal condilo laterale e dalla metà superiore della faccia laterale della tibia, faccia anteriore membrana interossea
inserzione: si inserisce sul 1⁰ cuneiforme e sulla base del 1⁰ metatarsale, passando al di sotto del retinacolo degli estensori.
innervazione: nervo peroniero profondo
azione: flette dorsalmente, inversione piede
È posto più lateralmente e profondamente rispetto al muscolo tibiale anteriore. È un robusto muscolo appiattito, posto tra i muscoli tibiale anteriore ed estensore lungo dell’alluce e i muscoli peronieri, che unisce tibia e fibula alle ultime quattro dita del piede.
origine: origina dalla porzione posteriore del condilo laterale della tibia, dai due terzi superiori del perone e dalla membrana interossea.
inserzione: si sposta verso il basso, passa al di sotto del retinacolo degli estensori e a livello del dorso del piede si apre, dando origine a quattro tendini. Questi ultimi si inseriscono sulla faccia dorsale della 2⁰ e 3⁰ falange.
innervazione: nervo peroniero profondo
azione: estende le ultime quattro dita in maniera globale, eversione piede e flessione dorsale caviglia
È posto più profondamente e risulta più distale rispetto agli altri muscoli. È situato profondamente tra i muscoli tibiale anteriore ed estensore lungo delle dita
origine: origina dal terzo medio della faccia mediale del perone e dalla membrana interossea.
inserzione: si inserisce sulla faccia dorsale di 1⁰ e 2⁰ falange dell’alluce.
innervazione: nervo peroniero profondo
azione: ha un tendine di elevate dimensioni, ben visibile durante l’estensione dell’alluce. Estensione alluce e collabora alla flessione dorsale e inversione del piede.
È il più laterale dei muscoli della loggia anteriore della gamba e ha dimensioni assai ridotte.
origine: origina dal terzo inferiore della faccia mediale del perone e dalla membrana interossea.
inserzione: si inserisce sulla superficie dorsale della base del 5⁰ osso metatarsale.
innervazione: nervo peroniero profondo
azione: flette dorsalmente, eversione piede
Il retinacolo superiore dei peronieri si trova tra il malleolo laterale e la superficie laterale del calcagno. E' una struttura fibrosa che impedisce ai tendini del peroniero lungo e del peroniero breve (NO PERONIERO TERZO) di spostarsi dalla loro posizione fisiologica durante i movimenti che li coinvolgono. Il peroniero lungo inoltre percorre un solco a livello della faccia laterale del calcagno.
Il retinacolo dei peronieri inferiore si trova tra il calcagno e il cuneiforme laterale. Offre passaggio ai tendini dei muscoli peroniero lungo e peroniero breve.
E’ il muscolo più superficiale e grande della loggia laterale della gamba.
origine: origina dal terzo supero-laterale del perone e dal condilo laterale della tibia.
inserzione: si porta dietro al malleolo laterale e passa sulla superficie laterale del calcagno, lasciandovi un solco. Tra malleolo laterale e calcagno attraversa il retinacolo superiore dei peronieri, mentre tra calcagno e cuneiforme laterale attraversa il retinacolo inferiore dei peronieri. Attraversa, in seguito, la faccia plantare del piede nella sua interezza e, in particolare, la volta plantare trasversa. Si inserisce infine sulla tuberosità del 1⁰ osso metatarsale e sul 1⁰ cuneiforme, a livello plantare.
innervazione: nervo peroniero superficiale
azione: flette plantarmente, eversione il piede. È, come precedentemente specificato, di supporto alla volta plantare.
origine: origina dal 3⁰ medio della faccia laterale della fibula, quindi più profondamente e distalmente rispetto al muscolo peroniero lungo. Passa all'interno del retinacolo superiore ed inferiore dei peronieri.
inserzione: si inserisce sulla base del 5⁰ osso metatarsale.
innervazione: nervo peroniero superficiale
azione: abduce e ruota esternamente il piede.