dallaorta toracica, sono rami parietali dalla superficie posteriore e passano dal 3 spazio intercostale in poi
arteria muscolo frenica e espigastrica superiore, rilasciate pressi il 6/7 spazio intercostale
del muscolo flessore ulnare del carpo e del muscolo brachioradiale
tra intercostali posteriori rami dellaorta toracica e le arterie intercostali anteriori della toracica interna ramo della succlavia
proiezione antero obliqua sinistra
muscolo PROCERO (si inserisce su radice naso e si continua con muscolo frontale, corruga le sopracciglia)
muscolo ELEVATORE DEL LABBRO SUPERIORE (con fasci mediale e laterale si inserisce su cartilagine alare maggiore e su labbro suoeriore, solleva naso e dilata narice)
muscolo NASALE presenta una parte ALARE che dilata le narici e una oarte TRASVERSALE che estringe le narici
muscolo DEPRESSORE DEL SETTO NASALE
da T4 dove si inserisce il legamento arterioso di botallo
CRICOTIROIDEO: da faccia anteriore cartilagine cricoidea a corno inferiore (con parte inferiore obliqua, diretta indietro e lateralmente) e margine inferiore (con parte superiore retta)cartilagine tiroidea
agisce da tensore delle corde vocali
CRICOTIROIDEO POSTERIORE da superficie posteriore lamina cricoidea a processo muscolare cartilagine aritenoidea
agisce da muscolo respiratorio, è l unico ad APRIRE LA GLOTTIDE e allontana i processi vocali
CRICOTIROIDEO LATERALE da margine superolaterale arco cartilagine cricoidea a processo muscolare aritenoidi
Chiude la rima della glottide e abduce le corde vocali
TIROARITENOIDEO da angolo cartilagine tiroidea le fibre vanno allindietro e con due fasci arrivano a cartilagini aritenoidee: fascio mediale forma MUSCOLO VOCALE e fascio laterale forma MUSCOLO TIROARITENOIDEO LATERALE
accorcia e rilassa i legamneti vocali, avvicina le corde vocali e chiude la rima della glottide
ARITENOIDEI OBLIQUI (pari, da faccia posteriore processo muscolare di una cartilagine aritenoidea all apice dll altra, alcune fibre proseguono lateralmente intorno all apice formando muscolo ARIEPIGLOTTICO, che rinforza pieghe ariepiglottiche) funge da sfintere adito laringeo e adduce corde vocali
ARITENOIDEO TRASVERSO (impari e mediano, compreso tra le cartilagini aritenoidee) avvicina tra loro cartilagini aritenoidee per chiusura rima
lascendente dalla 3 cartilagine costale di sx alla 2 cartilagine costale dx(va verso lalto a dx e in avanti)
larco dalla 2 cartilagine costale dx alla 2 cartilagine costale sx, dal mediastino anteriore superiore al mediastino posteriore superiore (da davanti indietro e da dx a sx)
fascio mediale forma MUSCOLO VOCALE
fascio laterale forma MUSCOLO TIROARITENOIDEO LATERALE
accorcia e rilassa i legamneti vocali, avvicina le corde vocali e chiude la rima della glottide
MUSCOLI CRICOARITENOIDEI POSTERIORI
tronco polmonare, biforcazione tronco, arteria polmonare dx, bronco sx, nervo ricorrente sx
il glomo è un chemiocettore e il seno un barocettore ( i carotidei innervati da nervo vago e glossofaringeo)
muscolo cricoaritenoideo laterale, muscolo tiroaitenoideo
sono un ispessimento del bordo suoeriore dlla membrana quadrangolare che forma i legamenti vocali che se rivestiti da mucosa formano le corde vocali dotate anche di muscolo vocale
se addotte sono tese e piu vicine tra loro per produzione suono (muscoli cricotiroidei, aritenoideo obliquo tiroaritenoidei
se abdotte sono rilassate per la respirazione (muscoli cricoartitenoidei laterali, cricoaritenoidei posteriori)
presso C4 presso il margine superiore della cartilagine tiroidea della laringe
quelle sx nascono direttamente dallarco dellaorta e hanno un tratto toracico assente nelle dx
il muscolo cricotiroideo dal nervo laringeo superiore
la fossetta triangolare (piu suoeriore, per legamento vestibolare)
la fossetta oblunga (piu inferiore per muscolo tiroaritenoidea
separate da cresta arcuata
tratto prescalenico, retroscalenico (nel triangolo), postscalenico (lateralmente)
passaggi: triangolo degli scaleni, spazio costoclavicolare, soto tendine inserzione piccolo pettorale
accompagnata da plesso brachiale
dai fori trasversali dalla C6 in su con la vena vertebrale (che al contarrio dellarteria passa anche in C7) fino al grande forame occipitale
intercartilaginea da faccia mediale cartilagini aritenoidee e da muscolo aritenoideo obliquo e trasverso
intermembranosa triangolo con base tra le pieghe vocali
anteriore margine posteriore muscolo sternocleidomastoideo
posteriore margine anteriore muscolo trapezio
base triangolo margine suoeriore clavicola nel tratto compreso tra inserzioni sternocleidomastoideo e trapezio
arterua tiroidea inferiore, arteria soprascapolare, arteria cervicale superficiale (variabilita con arteria dorsale scapola dalla succlavia o arteria trasversa del collo dal tronco tireocervicale che si divide in ramo superficiale cioe larteria cervicale superficiale e un ramo profondo cioe larteria dorsale della scapola)
nei primi 2/3 spazi le arterie intercostali superiori( da arteria intercostale suprema da tronco costocervicale da succlavia)
negli altri spazi le arterie intercostali superiori posteriori (rami parietali aorta toracica)
sotto alla 12 costa ci sta larteria sottocostale
muscolo scaleno anteriore, arteria e vena succlevia (+profonde), apice polmone, dotto toracico a sx e linfatico a dx
anteriore margine muscolo trapezio
superiore la linea nucale superiore
inferiore il processo spinoso di C7
No
Dotto di wharton/sottomandibolare, decirre sopra al margine muscolo miloioideo e si rapporta con faccia mediale ghiandola sottolinguale, incrocia nervo linguale e si apre nel pavimento della bocca presso caruncole sittolinguali
Dotto di Bartolino/rivino, sbocca a livello della caruncola sottolinguale
dotto di stenone/parotideo emerge dal margine anteriore, decorre su faccia laterale massetere, aggira il margine anteriore e si perfora da esterno a interno muscolo buccinatore per aprirsi nel vestibolo della bocca
dotto di stenone/parotideo emerge dal margine anteriore, decorre su faccia laterale massetere, aggira il margine anteriore e si perfora da esterno a interno muscolo buccinatore per aprirsi nel vestibolo della bocca presso la guancia
dalla confluenza delle due vene anonime presso la 1 articolazione condrosternale dx(poi scende verticalmente in basso e si inserisce nellateio dx presso la 3cartilagine condrosternale dx
Dotto di wharton/sottomandibolare, decirre sopra al margine muscolo miloioideo e si rapporta con faccia mediale ghiandola sottolinguale, incrocia nervo linguale e si apre nel pavimento della bocca presso caruncole sittolinguali
la dx 3cm la sx il doppio cioe 6 cm perche deve raggiungere vcs sulla dx
origina inferiormente al diaframma dalla confluenza di vena lombare ascendente dx e 12esima vena intercostale posteriore
decorre nel medistino posteriore e presso T4 si apre sulla superficie posteriire della porzione extrapericardica della VCS
nella loggia sottocutanea, è unmusvolo pari parte dei muscoli mimici o pellicciai
inserzione suoeriore su mandibola e labbro inferiore
funzione: se in tensione con testa estesa e ruotata riduce la concavità tra mandibola e collo e mantiene tesa la cute
inserzione inferiore su clavicola e fascia che riveste grande pettorale
funzione: abbassa la mandibola e favorisce apertura bocca
Ha un ruolo anche nell'espressione facciale portando in basso il labbro inferiore e gli angoli della bocca quindi nella paura e sorpresa
presso T6/7 riceve vena emyazygos (da confluenza vena lombare ascendente sx e 12 vena intercostale posteriore) e vena emyazigis accessoria (da vene intercostali superiori)
cute e solo fasce, si ha la linea alba del collo e il legamento nucale
(perche in genere fasci muscolari non si uniscono presso la mediana ma ci e variabilita per muscolo platisma
superiore margine inferiore corpo mandibola
laterale margine anteriore muscolo stermocleidomastoideo
inferiore incisura giugulare sterno
presso L5 da confluenza vene iliache comuni dx e sx
con ventre anteriore dalla fossetta digastrica e ventre posteriore (diretto in alto e indietro)piu lungo fino al processo mastoideo osso temporale, uniti da tendine intermedio
quindi no inserzione su osso ioide ma passaggio del tendine intermedio in un occhiello fibroso che si forma per inserzione muscolo stiloioideo su osso ioide
deprime la mandibola e eleva osso ioide
i ventri posteriori hanno un ruolo nella deglutizione e masticazione
il punto di inserzione del Grande dorsale
(arteria ascellare termina presso il margine inferiore del tendine del grande pettorale)
rapporto con il nervo pettorale mediale e laterale
suoeriormente processo mastoideo
anteriormente margine anteriore muscolo sternocleidomastoideo (separa tale regione dalla cervicale anteriore)
posteriormente margine posteriore muscolo sternocleidomastoideo (separa da regione cervicale laterale)
inferiormente margine superiore manubrio sterno
muscolo pari che discende obliquamente nella parte anterolaterale del collo ed è rivestito da sdoppiamento dalla fascia cervicale superficiale
superiormente su processo mastoideo
inferiormente si divide in due fasci : mediale/sternale (piu suoerficiale e anteriore) e laterale/clavicolare (piu profondo e posteriore)
tra i due fasci si ha il traingolo sottoclavicolare minore che presente anche la fascia cervicale media
imclinazione omolaterale capo con simultanea rotazione testa dal lato opposta
flessione capo in avanti
elevazione torace nell inspirazione forzata
arteria toracica laterale
su faccia interna parete anteriore, da margine laterale sterno (faccia posteriroe) dalla 2 a 6 costa
ruolo nell espirazione (ritorno elastico e riduzione ampiezza)
andamento fasci suoeriori verticale, mediali orizzontali e inferiori obliqui
scheletrico striato volontario
vedo le vene dotato di valvole a nido di rondine
sono i piu posteriori si inseriscono sulle vertebre lombari e formano pilastri mediale e laterale (e intermedio a volte) sia a dx cge a sx
PILASTRO MEDIALE sia a dx che sx origina con componente TENDINEA a dx da faccia anteriore da L1 a L4 e a sx da L1 a L2/3
si porta verso lalto e si inserisce su centro tendineo
sulla mediana i pilastri mediali dx e sx si uniscono e formano il LEGAMENTO ARCUATO MEDIANO che delimita lo IATO ARTERIOSI presso T12
PILASTRO LATERALE origina da DUE ARCATE FIBROSE: arcata mediale da corpo L1 a processo costals L1 e arcata laterale da processo costale L1 a 12 costa
vanno verso l alto e arcata mediale forma il LEGAMENTO ARCUATO MEDIALE/ARCATA DEL MUSCOLO PSOAS mentre larcata laterale forma il LEGAMENTO ARCUATO LATERAKE O ARCATA LATERALE DEL MUSCOLO QUADRATO DEI LOMBI (perche rivestoni tali muscoli)
(ancge dette arcate lombocostali)
tronco anonimo/brachiocefalico, carotide sx e succlavia sx
origina da DUE ARCATE FIBROSE: arcata mediale da corpo L1 a processo costals L1 e arcata laterale da processo costale L1 a 12 costa
vanno verso l alto e arcata mediale forma il LEGAMENTO ARCUATO MEDIALE/ARCATA DEL MUSCOLO PSOAS mentre larcata laterale forma il LEGAMENTO ARCUATO LATERAKE O ARCATA LATERALE DEL MUSCOLO QUADRATO DEI LOMBI (perche rivestono tali muscoli)
(ancge dette arcate lombocostali)
tratto cervicale (fascio vascolo nervoso del collo)
tratto petroso
tratto cavernoso o sifone carotideo (nel seno cavernoso con il nervo abducente)
tratto cerebrale/sovraclinoideo
sulla faccia inferiore dell encefalo, nella cisterna interpeduncolare (regione di maggiore ampieza dello spazio subaracnoideo) posta tra i due peduncoli cerebrali nel mesencefalo
si rapporta con chiasma ottico, sella turcica, seno cavernoso
nei 2/3 posteriori poggia su fascia pettorale da cui si dipartono legamenti sospensori di cooper
nell 1/3 inferiore poggia su muscolo dentato anteriore
CRICOIDEO nel tratto cervicale per rapporto con cartilagine cricoidea e dovuto a contrazione muscolo cricofaringeo (lungo 12-15 mm e diametro 12-15 mm) si trova a 16 cm dagli incisivi
BRONCOAORTICO nel tratto toracico per rapporto con faccia dx arco aorta e bronco sx a sx (lungo 40-50 mm e diametro 12-19 mm) a 23 cm da incisivi
DIAFRAMMATICO nel tartto diaframmatico per passaggio da iato eosfageo (lungi 10-20 mm e fuametro 19-22 mm) a 40 cm da incisivi
carotide esterna cede subito rami invece carotide interna non cede rami nel collo
muscolo obliquo e circolare stomaco in continuita con muscolo circolare esofago e nel punto di passaggia fasci inferiori esofago detti FIBRE A CRAVATTA SVIZZERA/DI HELVETIUS per andamento caratteristico e fasci superiori stomaco dette FIBRE DI WILLIS
non cede rami
la carotide interna rilascia rami cerebrale anteriore e cerebrale media che si aprono distanti l una dall altra
15-20 anelli cartilaginei incompleti (posteriormente muscolo tracheale e membrana fibromusvolare) connessi da lamine fibrose dette legamenti anulari
i dott della ghiandola sottomandibolare (di wharton) e della sottolinguale (di bartolino/rivino) sboccano nelle CARUNCOLE SOTTOLINGUALI, sporgenze ai lati del fenulo della lingua
latealemnte e posteriormente alle caruncole sul pavimento della bicca cè la piega sottolinguale, un sollevamento dovuto e prensenza ghiandola sottolinguale (tra mucosa pavimento bocca e muscolo miloioideo)
a oftalmica, a ipofisiaria superiore, rami per chiasma ottico
rami terminali: a comunicante posteriore
a corioidea anteriore
a cerebrale media
a cerebrale anteriore
tra mucosa pavimento bocca e muscolo miloioideo, formando piega sottolinguale lateralemnte e posteriormente alle caruncole sottolinguali
latralmente poggia nella fossetta sottolinguale sulla suoerficie interna del corpo della mandibola (quindi si trova tra cirpo della mandibola e muscolo genioglosso)
E
motoria: nervo ipoglosso (tranne muscolo palatoglosso da nervo vago con nervo accessorio)
sensitiva tattile e dolorifica
branca mandibolare del trigemino per il corpo e glossofaringeo per la radice
sensibilita gustativa:
-2/3 anteriore corpo limgua da nervo linguale, da branca mandibolare del trigemino, che la cede a nervo corda del timpano, ramo del faciale VII
-radice (1/3 posteriore) da rami linguali del nervo glossofaringeo IX
-faccia antriore epiglottide da nervo vago X (corpi meuroni nel ganglio inferiore o nodoso)
C la inferiore è rilasciata nella porzione cavernosa, la ipofisiaria superiore è rilasciata nella porzione cerebrale
a comunicante posteriore (ramo carotide interna)
il palatoglosso
(orofaringe) fascio CONDROFARINGEO su piccolo corno osso ioide e FASCIO CERATOFARINGEO su grande corso osso ioide
posteriormente su rafe faringeo mediano (ispessimento fascia faringo basilare)
le due cerebrali anteriori unite da comunicante anteriore
aree triangolari nella parete posteriire della faringe nella zona di transizione tra faringe ed esofago in cui lo strato muscolare della parete è piu sottile e posso formarsi diverticoli
triangolo KILLIAN a monte della porzione trasversa del muscolo costrittore inferiore della faringe (tra margine inferiore fascio tirofaringeo costrittore inferiore della faringe e fascio cricofaringeo) , quello di LAIMER a valle (tra fascio cricofaringeo superiormenteve fibre a V esofago lateralemnte
a ipofisiaria inferiore
a per la dura madre
arterie per IV-V nervo cranico
dalla cerebrale anteriore (ACA)
irrora testa del caudato, braccio anteriore capsula interna, putanen
punto di debolezza parete posteriore faringe
a valle della porzione trasversa del muscolo costrittore inferiore della faringe (tra fascio cricofaringeo superiormenteve fibre a V esofago lateralemnte
vinsi possono formare diverticoli di laimer
dallorigine presso la carotide interna decorre orizzontalmente e medialmente fini alla confluenza con la controlaterale (segmento orizzontale sotto lobo frontare e sopra regione sellare)
presso la mediana curva in alto (segmento ascendente) e segue andamento ad arco del corpo calloso
zona si debolezza nella parete posteriire della faringe a monte della porzione trasversa del muscolo costrittore inferiore della faringe (tra margine inferiore fascio tirofaringeo costrittore inferiore della faringe e fascio cricofaringeo)
vi si possono formare diverticoli di killian
tratto precomunicante e postcomunicante
la postcomunicante è detta arteria pericallosa percge segue e contorna margine corpo calloso
-iato tra margine inferiore costrittore superiore e margine suoeriore costrittore medio per passaggio muscolo stilofaringeo, stiloglosso e tireoglosso e NERVO GLOSSOFARINGEO
-IATO SUPERIORE tra i due fasci condrofaringeo e ceratofaringeo del costrittore medio per passaggio ARTRIA LINGUALE
-IATO MEDIO tra margine inferiore costrittore medio e margine suoeriore costrittore inferiore oer passaggio NERVO LARINGEO SUPERIORE e contenente MEMBRANA TIROIDEA
-IATO INFERIORE tra i fasci tirofaringeo e cricofaringeo del costrittore inferiore, vinoassa NERVO RICORRENTE e ramo laringeo arteria tiroidea inferiore e ramo cricotiroideo nervo laringeo suoeriore
muscolo stilofaringeo, stiloglosso e tireoglosso e NERVO GLOSSOFARINGEO
origina da carotide interna ed è detta silvana perche si porta nel solco laterale
parte irizzontale/sfenoidale
parte insulare
parte opercolare
parte corticale (rami corticali per area centrale con corteccia sensitiva e motoria primaria, lobo tenporale e parietale)
a cerebrale media per faccia laterale
a cerebrale anteriore per faccia mediale anterosuperiormente al corpo calloso
a cerebrale posteriore per faccia mediale posteroinferiormente al corpo calloso
occlusione devastante percge sono rami terminali dretti a regioni specifiche senza circoli compensatori anastomotici che potrebbero sostituirsi
2 muscoli pari
MUSCOLO PALATOFARINGEO con tre fasci
palatofaringeo (da palato molle, forma strato interno incompleto intorno alla faringe)
pterigopalatino (da uncino pterigoideo)
salpingofaringeo (da cartilagine tuba uditiva)
Questi tre fasci si uniscono in un unico fascio che si inserisce su suoerficie interna fascia faringo basilare presso l aponeurosi palatina
MUSCOLO STILOFARINGEO da processo stiloideo a suoerficie interna della faringe e anche su cartilagini laringe
la proiezione frontale, perche nella proiezione laterale le due arterie cerebrali anteriore su faccia mediale e media su faccia laterale sembrano sovrapposte sullo stesso piano (vedo ul cosiddetto triangolo Silviano)
palatofaringeo (da palato molle, forma strato interno incompleto intorno alla faringe)
pterigopalatino (da uncino pterigoideo)
salpingofaringeo (da cartilagine tuba uditiva)
Questi tre fasci si uniscono in un unico fascio che si inserisce su suoerficie interna fascia faringo basilare presso l aponeurosi palatina
lamina mediale per inserzione fascio salpingofaringeo del muscolo palatofaringeo e inserzione muscolo elevatore del palato
lamina laterale per inserzione muscolo tensore del palato
l inserzione di tali muscoli crea intorno all orifizio piega salpingopalatina e salpingofaringea e piega del muscolo elevatore del palato
parte sfenoidale: a lenticolostriatali, a di Charcot per ginocchio e braccio posteriore capsula interna, a putaminocapsulocaudate per talamo
parte insulare: a insulari, rami oer claustro e capsula esterna
parte opercolare: @ temporali, a frontobasilare laterale
parte corticale (rami oer area centrale, lobo parietale e lobo temporale)
angiogramma carotideo/ angiografia
fascio salpingofaringei del muscolo palatofaringeo e
muscolo elevatore del palato
rami arteria succlavia, si dirigono in alto infilandosi nei forami trasversali da C6 in su fino a entrare nel grand forame occipitale per poi unirsi sulla mediana presso la giunzione bulbopontina a formare arteria basilare
muscolo tensore del palato
da confluenza arterie vertebrali presso giunzione bulbo pontina
piega salpingopalatina anteriormente per inserzione fascio salpingopalatino dek musfolo elevatore del palato su lamina mediale porzione cartilaginea tuba
piega salpingofaringea posteriromente per inserzione fascio salpingifaringeo muscolo palatofaringeo (posteriormente a essa si ha la fossetta di rosenmuller)
piega del muscoko elevatore del palato inferiormente
dagli archi/pieghe palatine
PIEGA PALATOGLOSSA/ARCO ANTERIORE DELLE FAUCI dal palato molle al lato della lingua, riveste muscolo palatoglosso
PIEGA PALATOFARINGEA/ARCO POSTERIORE DELLE FAUCI che si dirige medialmnete e decirre da palato molle a piega laterale faringe e riveste muscolo palatofaringeo
nello spazio compreso tra questi due archi cè la fossa tonsillare contenente la tonsilla palatina
artrie spinali anteriori e posteriori
arteria cerebellare posteriore inferiore (PICA)
arterie cerebellare posteriore inferiore PICA (ramo arterie vertebrali)
arterie cerebellari anteriori inferior AICA e arterie cerebellari superiori (da arteria basilare)
aggregato di tessuto linfoide di 2-2,5cm parte dell anello di waldeyer
presenta crpte tonsillari, solchi sulla superficie ed è racchiusa in una capsula e quindi è asportabile
contenuta nella loggia tonsillare con lareti formate da muscolo costrittore suoerioe della faringe e muscolo stiloglosso
perche contenuta nella loggia palatina, delimitata da muscolo costrittore superiore della faringe e dal muscolo stiloglosso e innervata dal glossofaringeo, che contiene strutture vascolari che potremmo andare a recidere come ARTERIA PALATINA ASCENDENTE ( da carotide esterna)e DISCENDENTE (ramo mascellare interna), FACCIALE, CAROTIDE ESTRNA, LINGUALE (ramo carotide esterna), FARINGEA ASCENDENTE (ramo carotide esterna)
arterie cerebrali posteriori PCA
arterie cerebellari suoeriori
arterie cerebellari anteriori inferiori
arterie labirintiche
arterie perforanti pontine
cute
sottocute (con strato di tessuto adiposo detta bolla di bichat o corpo adiposo della guancia)
componente muscolare (muscolo buccinatire, muscoli masticatori, muscoli mimici dell espressione/pellicciai)
mucosa (si riflette poi su arcate dentalu e forma gengive, piu posteriormente contiene ghiandola parotide)
P1 dalla biforcazione della basilare fino alla comunicante posteriore (cede rami perforanti oer talamo)
P2 cede rami corioidei posteriori
P3 cede rami temporali medi, anteriori e posteriori
P4 cede rami posteriori per corpo calloso, lobo parietale, occipitale e regione occipitotemporale
2 vene cerebrali interne dx e sx che nascono da confluenza vena talamostriata e corioidea
2 vene basali di rosenthal dx e sx che nascono da confluenza vena cerebrale anteriore e media
confluiscono nella GRANDE VENA DI GALENO sotto lo spleniodel corpo calloso nella cisterna quadrigemina che poi drena nel SENO RETTO (confluendo con seno sagittale inferiore)
forma parete laterale guance, ha forma quadrangolare e inserzione su processi alveolari mandibola e mascella
dà tono alla guancia imoedendo che durante masticazione e fonazione si inserisca nelle arcate dentali
permette che cibo sia mantenuti fra le arcate dentali senza girovagare
ruolo nell atto di soffiare
vene superficiali superiori da lobo frontalee parietale drenano nel SENO SAGITTALE SUPERIORE
vene superficiali inferiori da lobo temporale e occipitale drenano nel SENO TRASVERSO
seno sagittale superiore>seno retto (presso inserzione grande falce cerebrale)> confluenza dei seni/torculare di erofilo (riceve anche seni trasversi dx e sx) > seno sigmoideo (raggiunto nche da seno petroso superiore) > VENA GIUGULARE INTERNA
ci è anche il seno occipitale (raccorda seno confluente con seno marginale intorno forame magno) inferiormente al trasverso
il seno petroso inferiore mette in comunicazione seno cavernoso con giugulare interna
piega muscolocutanea con labbro suoeriore e inferiore uniti lateralmente presso le commessure delle labbra dove si ha il modiolo (piccolo nodulo fibroso per ancoraggio muscoli)
lo spazio tra le labbra è detto rima buccale
MUSCOLO ORBICOLARE DELLE LABBRA, intorno alle labbra a forma circolare a ciambella con una porzione inferiore e una superiore che originano dal modiolo cioè dalla commessura delle labbra e presentano fasci periferici o labiali e fasci marginali
Fasci periferici che si inseriscono sul modulo e si dirigono lungo la linea mediana disponendosi a ventaglio
fasci marginali che si inseriscono sull'orletto roseo e sono associati alla fonazione
è deputato alla costrizione, restringimento delle labbra
MUSCOLO COMPRESSORE DELLE LABBRA non è parte dei muscoli mimici modifica lo spessore delle labbra e all'interno delle labbra e si inserisce a livello della cute e della mucosa
MUSCOLI MIMICI disposti a raggiera intorno alle labbra con funzione opposta all'orbicolare dilatano le labbra
arteria cerebrale anteriore: sommità emisferi e suoerficie mesiale
a cerebrale media: parte superiore lobo temporale e parte laterale lobo frontale e parietale
a cerebrale posteriore: porzione inferiore lobo temporale, sulerficie mesiale lobooccipitale, polo occipitale, parte posteriore talamo e nuclei della base
intorno alle labbra a forma circolare a ciambella con una porzione inferiore e una superiore che originano dal modiolo cioè dalla commessura delle labbra e presentano fasci periferici o labiali e fasci marginali
Fasci periferici che si inseriscono sul modulo e si dirigono lungo la linea mediana disponendosi a ventaglio
fasci marginali che si inseriscono sull'orletto roseo e sono associati alla fonazione
è deputato alla costrizione, restringimento delle labbra
seno frontale
situati dietro larcata sopraciliare, si apre tramite infundibolo etmoidale nella parte anteriore del meato medio e ha mucosa che produce muco per difesa
aperture posteriore del naso interno per comunicazione con la rinofaringe
delimitate da vimere medialmente, lamine mediali dei processi pterigoidei lateralmente e osso palatino inferiormente
Ha uno scheletro fibroso, l'aponeurosi palatina, composta dai tendini espansi dei muscoli tensori del velo palatino e nei pressi della linea mediana avvolge il muscolo dell'ugola mentre tutti gli altri muscoli palatini prendono l'inserzione su tale aponeurosi
E lo scheletro fibroso del palato molle composto dai tendini espansi dei muscoli tensori del velo palatino infatti tutti i muscoli palatini prendono inserzione su tutta l'aponeurosi che nei pressi della linea mediana avvolge il muscolo dell'ugola
naso esterno ai linfonodi cervicali profondi (seguendo decorso vena faciale e vasi testa e collo)
naso interno e parte anteriore ai linfonodi sottomandibolari
Cinque muscoli striati uno impari e quattro pari
MUSCOLO DELL UGOLA Dalla spina nasale posteriore dell'osso palatino e dalla superficie superiore dell'aponeurosi palatina da cui è rivestito decorre in direzione posteriore sopra la fascia del muscolo elevatore del velo palatino e va a formare l'ugola
MUSCOLO TENSORE DEL VELO PALATINO Ha origine dalla fossetta scafoidea del processo pterigoideo e posteriormente dalla superficie mediale della spina angolare dell'osso sfenoide, si inserisce sulla lamina laterale della porzione cartilaginea della tuba uditiva inferiormente si fissa sull'aponeurosi palatina e sulla lamina orizzontale dell'osso palatino
funzione: Irrigidire il palato molle, tirare il palato molle da un lato, aprire la tuba uditiva
MUSCOLO ELEVATORE DEL VELO PALATINO Origina dalla parte petrosa dell'osso temporale e dalla lamina mediale della porzione cartilaginea della tuba uditiva e si inserisce, dopo essersi espanso nel terzo mediale del palato molle, sulla faccia superiore dell'aponeurosi palatina fino alla linea mediana dove si intreccia con fibre del muscolo controlaterale
MUSCOLO PALATO FARINGEO è tra i muscoli elevatori della faringe
MUSCOLO PALATOGLOSSO Origina dalla superficie orale dell'aponeurosi palatina dove si continua con il controlaterale e si dirige in avanti inferiormente e lateralmente, davanti alla tonsilla palatina, e si inserisce sul margine posteriore della lingua
Con la mucosa che lo riveste forma la piega palato o arco anteriore delle fauci
locus valsalvae presso il limen nasi
zona di woodruff posteriore, presso ramificazioni arteria palatina
cartilagine settale (quadrilatera, è la parte anteriore del setto, si lega a processo perpendicolare etmoide e vomere)
cartilagini nasali laterali (triangolari, connesse ala cartilagine settale e al processo frontale e mascellare)
cartilagini alari maggiori (a ferro di cavallo, delimitano la parete esterna dell ala del naso, sotto la cartilagine laterale, delimita parete narici
E uno dei muscoli del palato molle
Origina dalla superficie orale dell'aponeurosi palatina dove si continua con il controlaterale e si dirige in avanti inferiormente e lateralmente, davanti alla tonsilla palatina, e si inserisce sul margine posteriore della lingua
Con la mucosa che lo riveste forma la piega palato o arco anteriore delle fauci
Ha una porzione centrale sottile e all'estremità più spesso
E uno dei muscoli del palato molle
Ha origine dalla fossetta scafoidea del processo pterigoideo e posteriormente dalla superficie mediale della spina angolare dell'osso sfenoide, si inserisce sulla lamina laterale della porzione cartilaginea della tuba uditiva inferiormente si fissa sull'aponeurosi palatina e sulla lamina orizzontale dell'osso palatino
funzione: Irrigidire il palato molle, tirare il palato molle da un lato, aprire la tuba uditiva
naso interno si apre posteriormente attraverso le coane nella rinofaringe
naso esterno si apre anteriormente attraverso le narici sulla faccia
E uno dei muscoli del palato molle
origina dalla parte petrosa dell'osso temporale e dalla lamina mediale della porzione cartilaginea della tuba uditiva e si inserisce, dopo essersi espanso nel terzo mediale del palato molle, sulla faccia superiore dell'aponeurosi palatina fino alla linea mediana dove si intreccia con fibre del muscolo controlaterale
sistema olfattivo accessorio collegato direttamente all ipotalamo agisce da recettore per i ferormoni e regola stimoli sessuali agendo su SNA
sono le conche nasali rivestite da mucosa, formano il tetto dei meati e vi sboccano i seni paranasali
è il piu lungo, delimita il meato nasale medio
sotto ad esso è presente il processo uncinato che con la propria parete ossea laterale elimita un canale, l infundibolo etmoidale in cui sboccano seno frontale e mascellare
se alterato può portare a concha bullosa (30% casi si presenta slargato e tondeggiante) o cornetto paradosso (10% casi ha faccia mediale concava)
soprattutto rami CAROTIDE ESTERNA:
-arteria facciale che cede per il naso esterno l arteria nasale laterale e labiale superiore
-arteria mascellare che cede arteria sfenopalatina che rilascia rami nasali laterali e settali posteriori e cede ramo palatino maggiore dell a mascellare che si anastomizza con rami arteria sfenooalatina e etmoidale
ampie anastomosi che delimitano area di kiesselbach, sedi di epistassi
arterie etmoidali anteriori e posteriori (da arteria oftalmica, ramo CAROTIDE INTERNA) per tetto, seno etmoidale e frontale
Ritorno venoso superiore verso il seno cavernoso, inferiore verso plesso pterigoideo della fossa temporale
vena oftalmica, mascellare, faccia,e
vestibolo, delimitato dallapertura delle narici, termina con il limen nasi (bordo posteriore cartilagini alari maggiori), muscosa epiteliale
cavità nasale propriamnete detta, si amplia verso l alto e presenta lateralmente i cornetti nasali, il pavimento mette in comunizazione cavità nasali e orale attraverso forame incisivo, mucosa respiratoria
epitelio cilindrico pseudostratificato ciliato
sono aperture nelle ossa omonime che servono per alleggerire le ossa del cranio ma hanno anche funziine a livello di fonazione e protezione (muco)
seno frontale (assente alla nascita, postnatale) si apre tramite l infundibolo etmoidale nel meato medio
seno sfenoidale si apre nel recesso sfenoetmoidale, drena nella rinofaringe di cui forma il tetto e ha intorno il seno cavernoso
seni mascellari, i piu grandi, si aprono attraverso infundibolo etmoidale e iato semilunare nel meato medio (la sua volta è il pavimento dell orbita)
celle etmoidali sono 3-18 e divise in gruppi anteriore fhe si apre nel meato medio e gruppi posteriore che si apre nel meato superiore
nel triangolo anteriore del collo, tra C3 (osso ioide) e C6 (proiezione cartilagine cricoide), nella regione sottoioidea
parte sopraglottica ai linfonodi giugulari interni
parte sottoglottica, con lintermezzo dei linfonodi prelaringei e pretracheali, ai linfonodi sopraclavicolari, sternocleidomastoide e tiroidei
arteria laringea superiore (deriva da arteria tiroidea superiore da carotide esterna) rilascia ramo discendente e ramo mediale
arteria laringea inferiore (da arteria tiroidea inferiore, ramo del tronco tireocervicale della succlavia)che rilascia ramo ascendente e mediale
ramo ascendente e discendente delle due arterie si anastomizzano tra loro mentre i mediali con i propri controlaterali
ritorno venoso vene laringee superiori e inferiore che drenano nelle vene tiroidee superiore che drena nella vena giugulare interna e poi VCI e nella vena tiroidea inferiore che drena nella vena brachiocefalica/anonima
TIROIOIDEO (solleva in avanti e in alto la laringe)
STERNOTIROIDEO (sposta in avanti e in basso laringe e trachea)
COSTRITTORE INFERIORE DELLA FARINGE
dal nervo LARINGEO INFERIORE/RICORRENTE
UNICA ECCEZIONE: CRICOTIROIDEO innervato da nervo LARINGEO SUPERIORE
PARTE SUPERIORE/SOPRAGLOTTICA/ VESTIBOLO LARINGEO va dall adito laringeo alle pieghe vestibolari ( contiene piega ariepiglottica)
PARTE INTERMEDIA/GLOTTICA dalle pieghe vestibolari alle pieghe vocali, da rima vestibulis a rima glottis (contiene ventricolo laringeo, glottide)
PARTE INFERIORE/SOTTOGLOTTICA
spazio allungato anteroposteriormente delimitato dalle pieghe vocali e diviso in due parti
-intermembranosa/glottide vocale tra le due pieghe vocali, è la porzione anteriore
-intercartilaginea, tra le cartilagini aritenoidee
RIMA GLOTTIDE fessura tra le cartilagini aritenoudee posteriormente e le corde vocali anteriormente, deputata a produzione suono
è un ispessimento del bordo inferiore della membrana quadrangolare che se rivedtito da mucosa forma la piega vestibolare/FALSE CORDE VOCALI nella regione glottica
ventricolo laringeo: espansione laterale lume laringe nella parte glottica contenente membrana elastica che si estende superiormente a formare il sacculo della laringe con ghiandole secernenti muco
vestibolo laringeo: nella parte sopraglotticaspazio tra adito laringeo e pieghe vestibolari i cui limiti sono anteriormente superficie posteriore epiglottide, pareti laterali pieghe ariepiglottiche e vestibolari, posteriormente muscoclo aritenoideo trasverso
epitelio respiratorio cilindrico ciliato tranne oresso pieghe vocali e epiglottide dove è pavimentoso stratificato
cricoidea tiroidea e epiglottide
è la prominenza laringea che si forma nella cartilagine tiroidea dall unione sulla mediana delle due lamine quadrangolari che la compongono
inferiormente alla trachea attraverso legamento estrinseco cricotracheale
superiormente con cartilagine tiroidea attraverso legamenti cricotiroidei e aritenoidee attraverso legamenti cricoaritenoidei (presenta faccette articolari tiroidea e aritenoidea per tali cartilagini)
aritenoidee, corniculate, cuneiforme, triticee
angolo laterale/processo muscolare (diretto indietro e lateralmente) per inserzione muscoli aritenoideo obliquo, cricotiroideo posteriore e laterale
angoloanteriore/ processo vocale (diretto avanti) per inserzione legamento vocale
faccia anteriore/linguale (rivolta verso radice lingua e rivestita da mucosa che forma pieghe glossoepiglottiche, è separata da cartilagine tiroide attraverso corpo adiposo preepiglottico)
faccia posteriore/faringea (forma oarete anteriore vestibolo larimgeo, rivestita da mucosa respiratoria crivellata da ghiandole laringee e da rami nervo laringeo)
i margini hanno pieghe glossoepiglottiche mediali e laterali e pieghe ariepiglottiche (connettono margini laterali epiglottide a cartilagini aritenoidee)
forma a foglia che inferiormente si alluna formando picciolo dell epiglottide, porzione fissa unita a cartilagine tiroidea attraverso legamento tiroepiglottico
si estendono in alto e in basso formando rispettivamente corni superiori a cui si fissa legamento tiroideo laterale e corni inferiori che si articolano con cartilagine cricoidea attraverso legamento ceratocricoideo laterale
sul margine superiore dloa cartilagine tiroide oerche le due lamine quadrangolari che la compongono superiormente divergono a V
sugli apici delle cartilagini aritenoidee
hanno forma di coni cartilaginei con apice a uncini inclinato medialmente
il margine suoeriore ispessito forma legamento ariepiglottico
il margine inferiore ispessito forma il legamento vestibolare/ventricolare
se rivestitida mucosa tali piegamenti formano le rispettive pieghe
il legamento vocale che se rivestito da mucosa forma corda vocale vera
zona di conduzione fino ai bronchioli terminali e da cosa inizia la zona respiratoria sono i bronchioli respiratori
superiori naso faringe laringe
inferiori trachea, bronchi, bronchioli
porzione ossea vomere e processo perpendicolare etmoide
cartilagine settale
inserzione scheletrica e una sottocutanea pee rendere possibile movimento cute
osso etmoide per conca superiire e media
osso mascellare per conca inferiore
tratto mandibolare (decirre posteriormente su faccia mediale collo condilo della mandibola e rilascia rami verso l alto per arcata dentale imferiore e mento)
tratto pterigoideo (nella fossa infratemporale, cede rami per i muscoli masticatori)
tratto pterigopalatino(nella fossa pterigopalatina)
solo nella regione anteriore sottoioidea del collo
superiormente ventre inferiore m omoioideo
medialmente margine posteriore m stermocleidomastoideo
inferiormente terzo medio margine suoeriore clavicola
pavimento m scaleno anteriore
presenta sia la fascia cervicale superficiale che la media
è il punto in cui la vena giugulare esterma perfora la fascia cervicale media per raggiungere la vena succlavia
linfonodi giugulari/cervicali:
-superficiali (palpabili se ingrossati, situati intorno a vena giugulare esterna, raccolgono linfa da porzioni piu superficiali testa)
-profondi (intorno alla vena giugulare interna, linfa da organi piu profondi)
entrambi drenano poi nel tronco succlavio e poi nel dotto toracico sx e linfatico dx
altre stazioni linfonodali: linfonodi cervicali/giugulari anteriori, sottomentali, sottomandibolari, parotidei, sottoioidei, sopraclavicolari, giugulodigastrici
profondamente alla fascia cervicale suoerficiale e rivestiti dalla FASCIA CERVICALE MEDIA che si sdobbia presso essi per rivestirli
4 sul piano superficiale: sternoioideo e omoioideo
4 sul piano profondo:sternotiroideo e tiroideo
(sono muscoli pari)
parotite epidemica o orecchioni (ingrossamento)
estensione (tessuti piu tesi) per interventi chirurgici
flessione (tessuti piu rilassati) per palpazione strutture
PAROTIDE sierosa
SOTTOMANDIBOLARE mista ma prevalentemente sierosa
SOTTOLINGUALE mista ma prevalentemente mucosa
compreso tra i ventri anteriori dei due muscoli digastrici, con apice presso il mento e pavimento dato dai muscoli miloioidei
vi si forma la vena giugulare anteriore
anastomosi della vena giugulare anteriore con la controlaterale presso lo spazio soprasternale di gruber (dato da sdoppiamento fascia cervicale superficiale in lamina anteriore e posteriore per inserirsi oresso incisura giugulare
è presente solo nella parte anteriore e nella regione sottoioidea, si inserisce superiormente su osso ioide e scendendo va a rivestire muscoli sottoioidei
è connessa alla fascia cervicale profonda dai legamenti di charpy
loggia sottocutanea (tra cute e fascia superficiale)
loggia interfasciale anteriore (tra fascia superficiale e media
loggia interfasciale posteriore (tra fascia cervicale media e profonda, è la piu ampia, contiene gli organi del collo e si continua inferiormente con il mediastino)
loggia prevertebrale tra fascia profonda e vertebre, continua con la cavità toracica ma NON con il mediastino
la loggia interfasciale posteriore con il mediastino
la loggia prevertebrale con la cavità toracica ma NON con il mediastino
4 muscoli pari che sollevano osso ioide e quindi laringe e mandibola, chiudendo la bocca
stiloioideo
miloioideo (pavimento muscolare cavita orale)
genioioideo
digastrico (con ventre anteriore dalla fossetta digastrica a osso ioije e ventre posteriore piu lungo fino al processo mastoideo osso temporale, uniti da tendine intermedio
nel sistema noradrenergico, il principale nucleo è il locus coeruleus della sotanza reticolare che proietta diffusamente alla corteccia e rende i neuroni corticali piu sensibili e sollecitabili, in stato di allerta
sistema reticolare attivante, sostanza reticolare proietta diffusamente alla corteccia e mantiene stato di coscienza vigile permettendo alternanzaveglia sonno (se leso si ha il coma)
sono collocati sulla linea mediana di tutto il TE e in particolare il nucleo dorsale del rafe e il nucleo mediano del rafe
fanno parte del sistema corticomodulatore serotoninergico che predispone la corteccia a uno stato di riposo e benessere
ha azione inibitoria e modula sensibilita dolorifica, ritmo sonno veglia, livello di umore
cellule P/parvocellulari (piu numerose e piccole, con piccolo campo recettivo, coinvolte nella percezione dei colori e nei dettagli della forma)
cellule M/magnofellulari (piu grandi e con grande albero dendritico e grande campo recettivo, coinvolte nella percezione delle caratteristiche spaziali e del movimento)
campo visivo è la zona dell ambiente che una persona puo oercepire visivamente senza muovere gli occhi e la testa
campo recettivo è la regione specifica in cui uno stimolo eserno deve essere localizzato per poter eccitare un certo neurone sensoriale
a centro on se sono eccitate se lo stimolo cade al centro del campo recettivo e inibite se cade in periferia, a centro off se avviene il contraro
porzione monoculare è percepita da un solo occhio e proiettata solo su emiretina nasale omolaterale perche presenza piramide nasale impedisce proiezione su emiretina temporale controlaterale
porzione bioculare percepita da entrambi gli occhi, ogni punto è proiettato nell emiretina nasale omolaterale e nell emiretina temporale controlaterale
quindi ogni occhio riceve info dall intero campo visivo e in ogni occhioè proiettato tutto il campo visivo
temporale (laterale) superiore e inferiore
nasale (mediale) superiore e inferiore
rispetto ai quadranti del campo visivo sono INVERTITI, la retina riceve nella porzione superiore la parte inferiore del campo visivo
ogni punto è proiettato su emiretina nasal omolaterale e emiretina temporale controlaterale
è il disco ottico, punto in cui il nervo ottico fuoriesce dal bulbo oculare, nelle due emietine nasali
nelle emiretine superiori: nasale dx (omolaterale) e temporale sx(controkaterale
rimpicciolita, capovolta e invertita
INTRABULBARE, origina presso il disco ottico
ORBITARIA, percorre cavita orbitaria e ne fuoriesce dal forame ottico
CANALICOLARE, attraversa canale ottico
INTRACRANICA raggiunge chiasma ottico
1 fotorecettori retina (coni e bastoncelli)
2 interneurone (cellula bipolare/orizzontale/ amacrina dello strato plessiforme esterno)
3 cellule gangliari della retina parvocellukari e magnocellulari
4 nervo ottico II NC
5chiasma ottico
6 tratto ottico
7 nucleo/ corpo genico,ato laterale del talamo CGL
8 tratto genicolo calcarino (costituito da radiazioni ottiche) nel braccio posteriore della capsula interna
9 corteccia visiva primaria V1/ corteccia calcarina
fibre dai quadranti nasali della retina (contenenti info dai campi visivi temporali) decussano mentre le fibre dai quadranti temporali (contenenti info da campi visivi nasali) proseguono omolateralmente
fibe da amicampo visivo controlaterale
TRATTO OTTICO DESTRO con fibre provenienti da EMICAMPO VISIVO SINISTRO (le fibre nellemiretina temporale sx che era gia controlaterale e le fibre dell emietina nasale sx che all inizio era omolaterale ma poi decussa presso chiasma ottico e si porta controlateralmente)
TRATTO OTTICO SINISTRO con fibre provenienti da emicampo visivo DESTRO
strati 1-2 detti strati magnocellulari ricevono VIA M per visione oggetti in movimento
strati 3-6 detti strati parvocellulari, ricevono via P per visione forme e colori
da radiazioni ottiche, decorre nel braccio posteriore della capsula interna fino a V1
granulare apiramidale
posizione eretta, sguardo in avanti, arti inferiori rettilinei e adiacenti, arti superiori adiacenti al corpo e palmo mani rivolto avanti
usata come punto riferimento per stabilire relazioni tra le varie parti
sagittale divide in dx e sx (piano sagittale mediano passa per lesatta meta)
coronale/frontale divide in anteriore/ventrale e posteriore/dorsale
trasversale/orizzontale divide in suoeriore/craniale e inferiore/caudale
hanno diversa estensione
cavita toracica
limite suoeriore: è aperta in uno stretto punto superiore per permettere passaggio struttura al e dal collo
limite inferiore: diaframma (6/7 costa
parete toracica (regione tra collo e addome)
limite anteriore: incisura giugulare sterno sulla mediana, segue margine superiore clavicola e raggiunge articolazione tra clavicola e scapola
limite posteriore processo spinoso C7 sulla mediana (vertebra prominente punto di repere)
limite inferiore: linea toracico addominale (da articolazione tra corpo e processo xifoideo, segue arcata costale fini a T12)
limite suoeriore: linea cervico toracica
parete toracica, che si estende oltre diaframma (pavimento cavita toracica e tetto cavita addominale) e copre parte cavita addominale
apertura toracica suoeriore (stretto superiore) di diametro di circa 12 cm trasversale e 5 cm anterooosteriore
apertura toracica inferiore di dimensioni maggiori (28 cm) presso T12, inclinata inferiormente in modo obliquo e allindietro
da dietro in avanti e dall alto in basso
da gabbia tiracica e muscoli annessi
ESTRINSECI
grande pettorale
piccolo pettorale
dentato anteriore
succlavio
INTRINSECI
intercostali (esterni, interni, intimi)
sottocostali
elevatori delle coste
trasverso del torace
fascia pettorale (riveste musvolo pettorale e continua lateralmente con fascia clavioettorale e inferiormente con fascia addominale) si inserisce medialmente sullo sterno e suoeriormente su clavicola
fascia clavipettorale (si inserisce su prima costa e lateralmente prosegue con legamento sospensore dell ascella e fascia ascellare e suoeriormente con fascia cervicale media
fascia toracica esterna (piu profonda rispetto alla clavioettorale, riveste muscoli intrinseci)
fascia endotoracica/toracica interna (rivestimento piu interni della parete toracica, in rapoorto con organi interni)
ESTERNI
strato piu suoerficiale che occupa tutto lo spazio intercostale originano dal tubercolo costale e proseguendo su tutta la costa fino allo sterno dove continuano come membrana intercostale esterna
andamento obliquo dal margine posteriore al margine anteriore (da dietro in avanti \\\\\, opposto agli intercostali interni), dallalto in basso
ruolo nell inspirazione (aumentano diametro anteroposteriore) e nell espiraziine forzata
INTERNI
originano da angolo costa e percorrono intera costa fino allo sterno dove si inseriscono vome membrana intercostale interna
andamento obliquo opposto agli esterni: dall alto in basso ma da davanti indietro /////
ruolo nell espirazione forzata solo con i fasci anteriori
INTIMI
solo nella parte piu anteriore , tra linea ascellare media e sterno
andamento piu verticale/seguono intercostali interni e ne coordinano lazione
strato piu suoerficiale che occupa tutto lo spazio intercostale originano dal tubercolo costale e proseguendo su tutta la costa fino allo sterno dove continuano come membrana intercostale esterna
andamento obliquo dal margine posteriore al margine anteriore (da dietro in avanti, opposto agli intercostali interni), dallalto in basso
ruolo nell inspirazione (aumentano diametro anteroposteriore) e nell espirazione forzata
nella parte posteriore della gabbia toracica SOLO nell parte inferiore, da 6 a 11 costa
ruolo nell espirazione (abbassano coste)
sono 12 paia che si inseriscono su processo trasverso di una costa e su angolo costale di una costa sottostante (se brevi) della secodna costa sottostante (se lunghi)
ruolo nell inspirazione (sollevano coste)
2 logge pleuropolmonari laterali (contenenti polmoni e rivestimento pleurico
mediastino centrale, tra le due logge, contiene tutti gli organi della cavita toracica tranne i polmoni ed è privo di pareti proprie
è PRIVO di PARETI PROPRIE, limiti dati dai rivestimenti/dagli organi stessi
altezza 20 cm, diamentr trasversale 5 cm nella parte superiore e 15 cm nella parte inferiore e diametro anteroposteriore 15 cm
SUPERIORE è aperto ler passaggio organi al collo: stretto suoeriore (T1 posteriormente, incisura giugulare sterno anteriormente e mergine suoeriore prima costa lateralmente)
INFERIORE diaframma
LATERALI facce mediastiniche polmoni (pleura interposta)
ANTERIORE sterno e cartilagini costali
POSTERIORE colonna vertebrale e 12 vertebre toraciche
è aperto ler passaggio organi al collo
T1 posteriormente, incisura giugulare sterno anteriormente e mergine suoeriore prima costa lateralmente
mediastini SUPERIORE E INFERIORE separati da piano immaginario che passa tra T4 e T5 fino all angolo sternale
mediastino ANTERIORE E POSTERIORE da piano verticale che passa davanti alla trachea
compartimento centrale della cavità toracica privo di pareti proprie e contenente tutti gli organi della cavità toracica TRANNE i polmoni
è MOBILE, perche contiene organi mobili come il cuore tenuti insieme da CONNETTIVO LASSO infiltrato di grasso per attutire movimenti, adattare soazi a organi, isolare organi tra loro
mediastini SUPERIORE E INFERIORE separati da piano immaginario che passa tra T4 e T5 fino all angolo sternale
mediastino ANTERIORE E POSTERIORE da piano verticale che passa davanti alla trachea
MEDIASTINO SUPERIORE
-ANTERIORE (timo e grossi vasi della base dl cuore (aorta e VCI)
-POSTERIORE trachea ed esofago e aorta
MEDIASTINO INFERIORE
-ANTERIORE piccolo compartimento senza organi importanti (vi decorrono rami mediastinici arteria toracica interna e altri vasi e nervi e contiene linfonodi come wuelli per drenaggio retrosternale ghiandola mammariae legamenti sterno pericardici)
-MEDIO contiene il cuore (semore anteriore rispetto al piano passante per la trachea), nervo frenico, grandi vasi cuore, vasi pericardiofrenici
-POSTERIORE (aorta toracica discendente, vene azygos emiazigos, tronco del simpatico con nervi splancnici e vaghi, esofago con plesso esofageo, vasi e nervi intercostali, dotto toracico, linfonodi mediastinici inferiori)
l inferiore è diviso non solo in anteriore e posteriore, ma anche MEDIO, contenente CUORE
il cuore nel mediastino INFERIORE MEDIO
i polmoni NON sono contenuti nel mediastino ma nelle LOGGE POLMONARI, sempre nella cavita toracica ma ai lati del mediastino
è detta ventre o corpo del diaframma ed è solo poggiata all osso
ruolo funzionale nell inspirazione (amplia la cavita toracica) e strutturale (separa cavita toracuca e addominale)
nell ipocondrio dx, epigastrio e ipocondrio sx (tetto cavita addominale)
nella parte inferiore della gabbia toracica da 6-7 costa in giu
limite superiore varia in base a fase respirazione
-max inspirazione si abbassa di 10 cm perche contratto
-max espirazione risale oerche si rilassa e raggiunge ancge la 4costa dx e Vspazio intercostale sx
a cupola concava verso il basso
due semicupole di cui la destra è più alta della sx (per presenza fegato)
la destra perche sotto ha il fegato
grosso tendine centrale del diaframma in cui convergono tutti i fasci del diaframma e che è PRIVO di inserzione scheletrica (eccezione rispetto ai muscoli scheletrici)
ha una forma a TRIFOGLIO con foglia anteriore di dimensioni maggiori e due foglie posterolaterali piu ampie e arrotondate
FASCI STERNALI sono i piu anteriori, si inseriscono su faccia posteriore processo xifoideo
FASCI COSTALI si portano indietro e lateralmentee si inseriscono su cartilagine costale da 6 a 10 e si portano indietro lungo tutta larcata costale fino a 12 costa(seguono andamento gabbia toracica)
FASCI LOMBARI sono i piu posteriori si inseriscono sulle vertebre lombari e formano pilastri mediale e laterale (e intermedio a volte) sia a dx cge a sx
sia a dx che sx origina con componente TENDINEA a dx da faccia anteriore da L1 a L4 e a sx da L1 a L2/3
si porta verso lalto e si inserisce su centro tendineo
sulla mediana i pilastri mediali dx e sx si uniscono e formano il LEGAMENTO ARCUATO MEDIANO che delimita lo IATO ARTERIOSO presso T12
punti in cui i vari fasci di inserzione sono meno addensati e quindi manca parte muscolare che separa cavità toracica e adfominale (possibile passaggio processi patologici)
TRIGONI STERNOCOSTALI tra fasci sternali e costali, piu anteriori
TRIGONI LOMBOCOSTALI tra fasci costali e lombari, più posteriori e più grandi
IATO VENOSO T8 (30-35 mm x 15 mm, piu rotondeggiante) per passaggio VCI
IATO ESOFAGEO T10 (30 x 10/12mm, piu ovale) per passaggio esofago con nervo vago dx e sx (tronchi vagali posteriore e anteriore) si forma per divaricarsi fasci pilastri mediali a 8
IATO ARTERIOSO T11-12 (35 x 15 mm, arcata) sulla mediana, leggermente a sx
delimitato da legamento arcuato mediano (da pilastri mediali dx e sx), quindi non ha parete inferiore, non è un orifizio chiuso ma un arcata
vi passa aorta con dotto toracico
iato venoso e arterioso sono delimitati da strutture fibrose/ tendinee, perche se fossero muscolari ad ogni atto respiratorio tali iati si restringerebbero e anche vasi contenuti e sangue fluirebbe in modo intermittente
invece iato esofageo delimitato da fasci muscokaru che agiscono da sfintere per imoedire reflusso
iato venoso e arterioso sono delimitati da strutture fibrose/ tendinee, perche se fossero muscolari ad ogni atto respiratorio tali iati si restringerebbero e anche vasi contenuti e sangue fluirebbe in modo intermittente
invece iato esofageo delimitato da fasci muscokaru che agiscono da sfintere per impedire reflusso
presso T11-12 (35 x 15 mm, arcata) sulla mediana, leggermente a sx
delimitato da legamento arcuato mediano (da pilastri mediali dx e sx), quindi non ha parete inferiore, non è un orifizio chiuso ma un ARCATA
vi passa aorta con dotto toracico
invece iato venoso rotondeggiante e esofageo ovale sono orifizi interi, chiusi
superiormente con pleura polmoni e pericardio cuore (plateau pericardico)
inferiormente mediante peritoneo si rapporta a dx con lobo dx fegato, rene dx e ghiandola surrenale dx e a sx con lobo sx fegato, fondo stomaco, milza, rene sx, ghiandola surrenale sx
forma pavimento cavita toracica rivestendo con fasci costali dalla 6-7 costa in giù
forma tetto cavita addominale e ricopre organi piu superiori (fegato dx e stomaco a sx)
separa le due cavita
mediastino anteriore superiore (organo piu anteriore del mediastino)
timo (maturazione linfociti T) e midollo osseo (produzione cellule sangue)
anteriormente sterno
lateralmente faccia mediale mediastinica polmoni e nervi frenici
posteriormente grossi vasi del cuore
si, i linfonodi retrosternali/mediastinici anteriori e linfonodi tracheobronchiali
parte anteriore del torace
medialmente linea che passa per margine laterale sterno
lateralmente linea ascellare anteriore
suoeriormente linea passante oer II,III costa
imfeiormente linea per VI,VII costa
è rivestita dalla cute, si trova tra cute e fascia pettorale (posteriore) che riveste il grande pettorale
sono i legamenti sospensori della mammella che si dipartono dalla fascia pettorale e formano un apparato di sostegno connettivale posteriore alla mammella e suddividono la mammella in lobi
prolungamento del pareenchima della mammella che si dirige verso l ascella
sporgenza con diametro 1 cm presso l areola
in esso sboccano i dotti galattofori con porzione terminale allargata detta seno galattoforo
situato oreeeo 4 spazio intercostale (nel corso nella vita scende oerche si perde tonicita)
2 suoeriori: interno/mediale e esterno/laterale
2 inferiori: interno/mediale e esterno/laterale
coda ascellare nel suoeriore laterale
PARTE MEDIALE
rami arteria TORACICA/MAMMARIA INTERNA, ramo della succlavia: arterie perforanti, arteria mammaria superiore e inferiore +rami intercostali superiori
PARTE SUPEROLATERALE
rami arteria ASCELLARE: arteria sottoscapolare, toracoacromiale, toracica laterale, rami pettorali
PARTE PIU LATERALE
rami mammari delle arterie intercostali posteriori
arteria toracodorsale
RITORNO VENOSO
vena ascellare e vene intercostali per oarte piu laterale
vena toracica/mammaria interna per parte mediale
REGIONE SUOERFICIALE (cute mammella, areola, capezziki) e REGIONE LATERALE
linfonodi ASCELLARI (anteriori/pettorali, centrali, posteriori/sottoscapolari, laterali/omerali, apicali)
REGIONE MEDIALE
linfonodi PARASTERNALI (o intercostali) anche controlaterali e SOTTOCLAVICOLARI
REGIONE PROFONDA
plesso linfatico sottoareolare che poi si porta ai linfonodi pettorali e interpettorali
REGIONE INFERIORE
linfonodi SOTTODIAFRAMMATICI
CUTE
linfonodi ascellari, cervicali profondi inferiori, sottoclavicolari (dal lato omolaterale)
linfonodi parasternali anche controlaterali
dai linfonodi la linfa passa al tronco linfatico SUCCLAVIO e poi nel dotto LINFATICO DX o TORACICO SX
invece linfonodi PARASTERNALI nel tronco BRONCOMEDIASTINICO e poi nel dotto linfatico dx o toracico sx
i vasi raggiungono anche i CONTROLATERALI
linfa drena poi nel tronco BRONCOMEDIASTINICO e poi nel dotto linfatico dx o toracico sx
(mentr altri linfonodi mammella omolaterali e drenano nel tronco succlavio e poi nei dotti linfatico e toracico)
circa 20-25 cm
tratto cervicale 4-6
toracico 16-20
diaframmatico 1-1,5 attraverso iato esofageo
addominale 2-3,5
tratto toracico 16-20
tratto diaframmatico 1-1,5
nel mediastino posteriore
dal margine inferiore del fascio cricoideo del costrittore inferiore della faringe pressi C6
fino al cardias stomaco presso T 11 che corrisponde anteriormente a VII articokazione condrosternale sx
è una continuazione dell ipofaringe
margine inferiore del fascio cricoideo del costrittore inferiore della faringe presso C6 (funge da sfintere)
termina presso cardias stomaco presso T 11 che corrisponde anteriormente a VII articokazione condrosternale sx
sul piano frontale andamento sinuoso per rapporto con organi (prima curva convessa a sx fino a C7, seconda convessa a dx presso arco aortico, terza convessa a sx presso stomaco)
segue anche andamento della colonna vertebrale posteriormente ad esso e ha convessita posteriore
no ci sono dei restringimenti fisiologici (12-19 mm) alternati a fusi dilatati (19-22 cm) per rallentare bolo
ma cè il rischio che in tali punti si incastrino oggetti ingeriti e liquidi corrosivi formano cicatrici che stringono ancora piu il lume oltr ad alterare mucosa interna
pasto baritato per digerente
a base di iodio per cardiovascolare
sporgenze verso l esterno in punti di debolezza
per pressione /pulsione (diverticolo epifrenico sopra iato esofageo, diverticolo di zenker/faringo esofageo che è il piu voluminoso presso triangolo di killian)
per trazione nel punto in cui ceè rapporto con bronco sx e si hanno linfonodi broncotracheali inferiori
epitelio pavimentoso stratificato
no, solo nella porzione anteriore del breve tratto addominale (è retroperitoneale)
circokare interno e longitudinale esterno
porzione suoeriore con solo fibre muscolari striate
intermedia con fibre striate e lisce
inferiore solo lisce
per questo innervato
-muscokatura striata da rami somatici del nervo vago (rami esofagei superiori)
-muscolatura liscia da sistema nervoso enterico e da nervo vago che con fibre parasimpatiche (plesso esofageo) innerva muscolatura liscia
circa 20-25 cm
tratto cervicale 4-6 da C6 (margine inferiore fascio cricoideo costrittore inferiore faringe) a T2
toracico 16-20 da t2 a T9/10 diviso in tratto epibronchiale e ipobronchiale
diaframmatico 1-1,5 attraverso iato esofageo T10
addominale 2-3,5 da T11 (VII articolazione condrosternale sx anteriormente)
anteriormente trachea (con musvolo tracheoesofageo) e nervo ricorrente sx
lateralemnte lobi posteriori tiroide, nervo ricorrente dx con margine dx, arteria tiroidea inferiire
posteriormente spazio retroesofageo
si per andamento circolare fibre fascio cricoideo del costrittore inferiore dell faringe oresso C6
nervo ricorrente dx su margine laterale dx
nervo ricorrente sx su faccia anteriore
ESOFAGO, coperto nel tratto inferiore da aorta
ARCO AORTICO, a sx dell esofago che poi quando esofago si porta a sx si dirige a dx e nel tratto inferire decorre come aorta toracica posteriormente ad esso separandolo da altre strutture dietro
DOTTO TORACICOo, posteriormente a esofago inizialmente a dx su sposta a sx per terminare nella vena succlavia sx
VENA AZYGOSs a dx esofago per tutta la lunghezza
VENE EMIAZYGOS a sx dell aorta , passano dietro esofago dirette a vena azygos
ARTERIE INTERCOSTALI POSTERIORI, posteriormente a esofago
vena azygos
che presso T4-T5 prima della biforcazione della trachea compie un arco sopra al bronco dx per aprirsi nella parte posteriore della vena succlavia
nervo ricorrenet sx
NO rapporto a dx con ricorrente dx perche situato sotto arteria suclavia
nel tratto epibronchiale NO rapporto con nervo vago sx perche decorre sulla faccia anterolaterale dell arco aortico che lo separa da margine sx esofago, poi presso margine inferiore sx arco si avvicina a esofago
nel tratto ipobronchiale toracico nervo vago dx a dx e sx a sc, poi il dx passa postriormente e forma tronco vagale posteriore e il sx passa anteriormente e forma tronco vagale anteriore
all inizio a sx dell esofago poi quando esofago si porta a sx si dirige a dx e nel tratto inferire decorre come aorta toracica posteriormente ad esso separandolo da altre strutture dietro
due recessi cavita pleurica
interaorticoesofageo a sx (quando aorta posteriore a esofago) e interazigosesofageo a dx
NO rapporto perche si rapporta con faccia anterolaterale sx dell arco aortico che lo separa da esofago
poi presso margine inferiore arco si avvicina a esofago e nel tratto ipobronchiale decorre sul margine sx
mentre nel tratto ipobronchiale toracico nervo vago dx a dx e sx a sc, nel passaggio nello iato il dx passa postriormente e forma tronco vagale posteriore e il sx passa anteriormente e forma tronco vagale anteriore
pressione negativa esofago e positiva stomaco
unici due organi tratto gastrointestinale con diversa pressione pur essendo in continuita , per impedire reflusso
legamento frenoesofageo superiore e frenoesofageo inferiore/membrana di bertelli
si formano distaccandosi da fascia che riveste inferiormente diaframma e contribuiscono a formare sfintere esofageo inferiore
se lassi rischio ernia iatale da scivolamento (risalita esofago addominale e cardias in cavita toracica) o paraesofagea (fondo stomaco in cavita toracica mentre cardias e esofago restano nella cavita addominale)
rischio ernia iatale (protusiine stomaco attraverso iato esofageo)
-da scivolamento (risalita esofago addominale e cardias in cavita toracica)
- paraesofagea (fondo stomaco in cavita toracica mentre cardias e esofago restano nella cavita addominale)
fisiologico, NON anatomico
formato da
LACCIO DI ALLISON azione a pinza pilastro dx diaframma
ANGOLO DI HIS E BOLLA GASTRICA aumentano pressione
AZIONE A VALVOLA ROSETTE GASTRICHE (formano valvola di gubaroff che imoedisce passaggio liquidi)
ISPESSIMENTO CELLULE MUSCOLARI LISCE
CREAZIONE ZONE AD ALTA PRESSIONE
PRESSIONE ADDOMINALE POSITIVA E NEGATIVA ESOFAGO
MEMBRANA FRENOESOFAGEA/DI BERTELLI LAIMER ancorano esofato a diaframma presso iato esofageo
azione a pinza pilastro dx diaframma presso iato esofageo che contribuisce a sfintere esofageo inferiore
patologia in cui l epitelio cilindrico semplice dello stomaco va a sostituire il pavimentoso stratificato dellesofago nel tratto toracico e si crea acidita perche epitelio stomaco ha cellule parietali x HCl
passaggio da epitelio pavimentoso stratificato esofago a cilindrico semplice stomaco
solo su faccia anteriore e laterali, è retroperitoneale (no sulla posteriore che poggia su diaframma)
va verso SX
rapporti posteriori
diaframma
stomaco a sx
fegati a dx
presso T11 posteriormente e VII articolazione condrosternale sx antriormente
tratti cervicale LINFONODI CEVICALI PROFONDI (rapporto con vena giugulare interna)
tratto toracico LINFONODI PARATRACHEALI E IATOESOFAGEI (da essi poi linfa raggiunge stazioni mediastino posteriore)
tratto addominale LINFONODI GASTRICI SX E GASTRICI SUOERIORI
tratto cervicale
arteria tiroidea inferiore (ramo tronco tireocervicale dell arteria succlavia)
tratto toracico
rami esofagei da airta toracica, da arterie bronchiali e da rterie intercostali
tratto addominale
arteria fremica inferiore
arteria gastrica sx
ritorno venoso
vene tiroidee inferiori per tratto cervicale
vene esofagee, bronchiali, freniche, perivardiche per tratto toracico (si portano tutte a vena AZYGOS)
vena gastrica sx per tratto addominale (anastomosi tra ritorno venoso stomaco e esofago)
appare vuota dal mezzo di contrasto per presenza sfintere esofageo
lamine fibrose dette legamenti anulari
da C6 a T4/5 (fino a III cartilagine costale in proiezione anteriore) dove si ha biforcazione in bronchi
T4/5 (fino a III cartilagine costale in proiezione anteriore)
coperta da. arco aortico, arteria polmonare e nervo vago
in alto è mediano e quasi verticale
in basso devia leggermente a dx portandosi piu profondamente
prima cartilagine è la piu ampia e unita dal legamento cricotracheale al margine inferiore della cartilagine cricoidea della laringe (C5)
ultima carilagine piu spessa e alta, con margine inferiore che si prolunga in un processo triangolare a forma di uncino, la carena, che forma anello incompleto intorno al brono principale
prima cartilagine è la piu ampia e unita dal legamento cricotracheale al margine inferiore della cartilagine cricoidea della laringe (C5)
processo triangolare a forma di uncino, che si prolunga dal margine inferiore dellultima carilagine tracheale ( piu spessa e alta) e che forma anello incompleto intorno al bronco principale
la trachea è SEMPRE APERTA
tratto cervicale fino a incisura giugulare dello sterno, lungi 4 cm e contenente primi 5-6 anelli
tratto toracico dal manubrio dello sterno alla biforcazione T4/5 , scende nel mediastino anteriore ed è avvolta da connettivo lasso contenente linfonodi tracheali
lunga 10-12 cm e diametro 16-18 mm
ANTERIORI
istmo della tiroide
connettivo adiposo contenente linfonofi pretracheali e vene tiroidee inferiori che drenano nella vena.brachiocefalica a sx
muscoli sottoioidei
arco giugulare venoso
fasce cervicali suoerficiale, profonda e media che formano la lamina pretracheale
POSTERIORI
esofago
nervo ricorrenre dx e nervo vago (nervo ricorrente sx decorre nel triangolo che esofago forma con trachea quando devia a sx)
LATERALI
lobi tiroide
nervi ricorrenti
fascio vascolo nervoso collo
arteria carotide comune e arterie tiroidee
ANTERIORI
sterno, tipo, apice polmone
vena brachiocefalica sx e arco dell aorta
arteria carotide comune sx
LATERALI
a SX nervo laringeo ricorrente sx(tractrachea e arco aortico, nell amgolo tra trachea e esofago)arco aortico, carotide comune sx, succlavia sx
a DX polmone dx, vena azygos (forma arco su bronco principake dx) vena cava, vena brachiocefalica dx, nervo vago dx (passa sotto arco vena azygos)
POSTERIORI
esofago
pericardio e atri cuire presso biforcazione
linfonodi pretracheali e paratracheali
la vena azygos e vi oasa sotto il nervo vago dx
regione cervicale
arterie tiroidee inferiori (da tronco tireocervicale dell arteria succlavia) che cede superiormente arteria cervicale ascendente e medialmente arteria tiroidea infeeriore propria
regione toracica
rami ascendenti arterie bronchiali che si anastomizzano con rami bronchiali arterie tiroidee inferiori
rami mediali arteria toracica interna
vene sboccano nel plesso venoso tiroideo inferiore
presso T4/5 e anteriormente III cartilagine costale
BRONCO PRIMARIO DX piu verticale , largo e corto (2,5 cm) in rapporto con vena azygos che forma un arco su esso e arteria polmonare dx (sopra alla quale rilascia ramo epiarterioso e sotto la quale il ramo ipoarterioso)
rilascia primo ramo (bronco lobare superiore) prima di entrare nell ilo del polmone
BRONCO PRIMARIO SX piu stretto e meno verticale ma piu lungo (5 cm) passa inferiormente e a sx all arco aortico e anteriormente a esofago, dotto toracico e aorta ascendente
si biforca in bronco lobare suoeriore e inferiore dopo essere entrato nell ilo del polmone
BRONCO PRIMARIO DX piu verticale , largo e corto (2,5 cm) in rapporto con vena azygos che forma un arco su esso e arteria polmonare dx (sopra alla quale rilascia ramo epiarterioso e sotto la quale il ramo ipoarterioso)
rilascia primo ramo (bronco lobare superiore) prima di entrare nell ilo del polmone
BRONCO PRIMARIO SX piu stretto e meno verticale ma piu lungo (5 cm) passa inferiormente e a sx all arco aortico e anteriormente a esofago, dotto toracico e aorta ascendente
si biforca in bronco lobare suoeriore e inferiore dopo essere entrato nell ilo del polmone
è ancorata posteriormente alla faccia anteriore dell epiglottide attraverso
piega glossoepiglottica mediana
piega glossoepiglottiche laterali
piega faringo epiglottica
tra tali pieghe si formano due depressioni dette fossette glossoepiglottiche i vallecole
SOLO SU MUCOSA FACCIA DORSALE
filiformi (piu numerose con ruolo meccanico e apice cheratinizzato, solo su superficie suleriore per creare attrito col cibo e facilitare masticazione)
Quelle con ruolo sensoriale, contenenti calice gustativo:
foliate
fungifirmi (piu rotondeggianti)
circumvallate (tra corpo e radice, in numero fisso tra 8-12)
solco sublinguale segna passaggio tra corpo e radice lingua
setto linguale è la parte sagittale dello scheletro fibroso a T che attraversa tutto il corpo della lingua e su cui si inseriscono muscoli
su uno scheletro fibroso a T formato dal setto linguale che è la parte sagittale e attraversa tutto il corpo della lingua e da una parte trasversale presso la radice formata dalla membrana ioglossa
la faringea (adenoide) e le palatine
CORPO 2/3 anteruiru, parte mobile, termina con apice/punta
RADICE 1/3 posteriore, presso l istimo delle fauci, parte fissa, ancorata a pavimento bicca e epiglottide
piccola piega della mucosa sulla mediana che ancora la suoerficie ventrale della lingua alla mucosa che riveste pavimento bocca
se troppo lungo la lingua si porta eccessivamente indietro
se troppo corta problemi fonazione
fase ORALE
volontaria, diventa involontaria quando bolo oassa da suoerficie suoeriore lingua a palato duro e poi molle dove entra a contatto con recettori tattili degli archi palatini e dell ugola
FASE FARINGEA
muscoli costrittori della faringe si contraggono e bolo prosegue fini a ipofaringe (dove parete anteriore data da parete posteriore laringea con recessi piriformi per favorire passaggio liquidi
FASE ESOFAGEA
involontaria
arteria linguale
presso radice rami arteria tiroidea superiore (1 ramo suoerficie anteriore carotide esterna), palatina ascendente (da faciale) e faringea ascendente (ramo carotide esterna da superficie mediale)
vena sottolinguale, linguale profonda, dorsale che confluiscono tutte nella vena linguake e poi nella giugulare interna
corpo e apice linfonodi sottomentali e sottomandibolari
radice linfonodi cervicali profondi, satelliti della giugulare interna (giugulo digastrici e giugulo omoioidei)
2/3 anteriore corpo limgua da nervo linguale, da branca mandibolare del trigemino, che la cede a nervo corda del timpano, ramo del faciale VII
-radice (1/3 posteriore) da rami linguali del nervo glossofaringeo IX
-faccia antriore epiglottide da nervo vago X (corpi meuroni nel ganglio inferiore o nodoso)
non ha parete anteriore perche presenta apertute per comunicare con cavita nasali cioe le coane e con cavita orale. e con laringe
tranne nella porzione piu inferiore ipofaringe dove la parete amteriore è la parete posteriroe della laringe con rcessi piriformi per favorire passaggio liquidi
tratto cefalico superiore, difficilmente raggiungibile da esterno per intervento chirurgico perche posteriore allo splancmocranii e coperta anteriormente da ramo mandibola
tratto cervicale inferiore piu facilmente raggiungibile, posteriore a osso ioide e laringe
essendo un organo FISSO è di difficile accesso chirurgico e difficilmente isolabile e visualizzabile nella totalita
puo essere raggiungibile tra,ite esploraziome con strumento passando dal cavo orale
NO, È FISSO
3 pareti : posteriore (spazio retrofaringeo) e 2 laterali (spazio faringomandibolare e laterofaringeo)
NO PARETE ANTERIOE (tranne nella parte inferiroe dove cè parete posteriore laringe
lunga 14-15 cm ma non fissa, si accorcia nella deglutizione
diametro varia in base al tratto, massimo nell orofaringe
diametro trasversale 5cm (orofaringe) e anteroposteriore (2cm rinofaringe e ipofaringe e 4cm nell orofaringe)
rinofaringe da base cranio a piano passante per palato
orofaringe da piano passamte per palato a piano passante per osso ioide
ipofaringe o laringofaringe da piano per osso ioide a C6 dove continua con esofago
rinofaringe epitelio respiratorio cilindrico pseudostratificato ciliato (vi passa SOLO aria)
orofaringe e ipofaringe epitelio di tipo orale pavimentoso stratificato (passa sia ARIA che CIBO)
impalcatura connettivale fibroelastica ricoperta da tonaca muscokare esternamente e mucosa internamente
si inserisce sul tubercolo faringeo presso l osso occipitale e si porta lateralmente fini alla faccia inferiore della rocca letrosa su entrambi i lati e si ancora
-anteriormente su MARGINE POSTERIORE LAMINA MEDIALE PROCESSO PTERIGOIDEO dello sfenoide
poi si porta in basso e si amvora su RAFE/LEGAMENTO PTERIGOMANDIBOLARE, PARTE POSTERIORE LINEA MILOIOIDEA corpo mandibola
poi ancora in basso si ancora su OSSO IOIDE, LEGAMENTO STILOIOIDEO E LARINGE (pressi cartilagine tiroidea e arco cartilagine cricoidea)
poi inferiormente a C6si assottiglia e prosegue come tonaca sottomucosa dell esogafo
si sovrappongono come le tegole di un tetti e il margine suoeriore dell uno riveste margine inferiore dell altro
il rafe faringeo mediano, ispessimento posteriore della fascia faringo basilare
SUOERIORE (rinofaringe e orofaringe) sono gli stessi della fascia faringo basilare (margine posteriore lamina nediake processo pterigoideo, rage pterigomandibolare, linea miloioidea corpo mandibola)
MEDIO (orofaringe) con fascio CONDROFARINGEO piccolo corno osso ioide e FASCIO CERATOFARINGEO su grande corso osso ioide
INFERIORE (laringofaringe) con FASCIO TIROFARINGEO su cartilagine tiroidea e con FASCIO CRICOFARINGEO su cartilagine cricoidea laringe
presenta una porzione superioee cge si inserisce posteriomente sul rafe mediano e una inferiore che forma un anello circokare privo di rafe (tra i due si forma triangolo di KILLIAN, punto di debolezza parete)
posteriormente tutti e tre su RAFE FARINGEO MEDIANO (ispessimento posteriore sulla mediana della fascia faringo basilare)
(laringofaringe) con FASCIO TIROFARINGEO su cartilagine tiroidea e con FASCIO CRICOFARINGEO su cartilagine cricoidea laringe
presenta una porzione superioee cge si inserisce posteriomente sul rafe mediano e una inferiore che forma un anello circokare privo di rafe (tra i due si forma triangolo di KILLIAN, punto di debolezza parete)
posteriormente su rafe faringeo mediano (ispessimento fascia faringo basilare)
timo, trachea, esofago, aorta e tronco polmonare, VCS e vene brachiicefaliche, tronchi linfatici e linfonodi mediastinici, tronco del simpatico, nervo frenico, nervo laringeo ricorrente e vago
nello iato tra margine inferiore costrittore superiore e margine suoeriore costrittore medio
(tra i due fasci condrofaringeo e ceratofaringeo del costrittore medio) passaggio ARTRIA LINGUALE
nello iato superiore tra fascio ceratofaringeo e confrofaringeo del costrittore medio
(tra margine inferiore costrittore medio e margine suoeriore costrittore inferiore) passaggio NERVO LARINGEO SUPERIORE e contenente MEMBRANA TIROIDEA
nello IATO MEDIO tra margine inferiore costrittore medio e margine suoeriore costrittore inferiore, contenente MEMBRANA TIROIDEA
(tra i fasci tirofaringeo e cricofaringeo del costrittore inferiore)passaggio NERVO RICORRENTE e ramo laringeo arteria tiroidea inferiore e ramo cricotiroideo nervo laringeo suoeriore
nello IATO INFERIORE tra i fasci tirofaringeo e cricofaringeo del costrittore inferiore, vin passa NERVO RICORRENTE e ramo laringeo arteria tiroidea inferiore e ramo cricotiroideo nervo laringeo suoeriore
restringere lume faringe durante deglutizione (portano avanti pareti faringe contraendosi e mantenendo fissa l inserzione anteriore)
sollevare (portandosi dietro la laringe) e accorciare la faringe dirante la deglutizione
gli elevatori della faringe sono sottili e allungati
i costrittori sono ampie lamine muscolari
nella parete posterosuperiore della rinofaringe
sì perche hanno un rivestimento connettivale, una capsula intorno che le rende isolabili
in caso di infiammazione perchè diventano ipertrofiche e si ingrossano (adenoidite) ostruendo passaggio aria
(nei bambini il palato assume forma piu concava e si oarla di palato ogivale)
orifizio della tuba uditiva (con diametro 3-5mm)
la tonsilla faringea, presso parete posterosuperiore rinofaringe, aggregato di tessuto linfatico di 1-2 cm con funzione di barriera difensiva con suoerficie non liscia ma con fossette per aumentare suoerficie contatto con sostanze estranee
nella mucosa che circonda orifizio della tuba uditiva su pareti laterali rinofaringe
non è un organo a sè ma parte del tessuto linfatico diffuso e non è asportabile
insieme delle risette gastriche, estroflessioni mucosa nel passaggio stomaco esofago che contribuiscono a formare sfintere esofageo inferiore
canale che mette in comunicazione orecchio medio (cavità del timpano con gli ossicini) con la rinofaringe
è lunga 35-45 mm e ha una parte ossea di 10 mm piu vicina a orecchio medio e parte fibrocartilaginea (lamina mediale e laterale)di 25-35 mm verso la rinofaringe
nel punto di oassaggio tra parte ossea e cartilaginea si ha un restringimento detto istmo
depressurizzazione, cioè equilibrare pressione aria sulle due suoerfici del timoano
drenaggio muco prodotto da cellule mucosa orecchio medio
sporgenza presso l estremita della cartilagine che forma la tuba uditiva a livello dell orifizio, presso la parete laterale della rinofaringe
è lunga 35-45 mm e ha una parte ossea di 10 mm piu vicina a orecchio medio e parte fibrocartilaginea (lamina mediale e laterale)di 25-35 mm verso la rinofaringe
nel punto di oassaggio tra parte ossea e cartilaginea si ha un restringimento detto istmo
negli adulti obliquo per migliore drenaggio materiali raccolti nell orecchio medio
(nei bambini decorso piu orizzontale e rischio sviluppare otite media)
ecesso situato posteriormente alka piega salpingofaringea che delimita posteriormente l orifizio della tuba uditiva sulle pareti laterali della rinofaringe
si dirige lateralmente e sul fondo ha aggregati di tessuto linfatico con ruolo di difesa
anello di tessuto linfoide associato alla mucosa che circonda aperture tratti digerente e respiratorio
è formato
anteriormenre da tonsilla linguale
lateralmente da tonsille palatine e tubariche
posterosuperiormente da tonsilla faringea/adenoidi
dalle arcate dentali superiore e inferiore
in realta vestibolo della bocca (anteriore) e cavità orale propriamente detta (posteriore) sono sempre in comunicazione attraverso piccoli spazi tra i denti o dietro ultimo dente
vestibolo della bocca
cavita orale/buccale propriamente detta
a ferro di cavallo aperto posteriormente
posteriormente arcate alveolo dentali
anteriormente labbra
lateralmente guance
posteriormente su rafe pterigomandibolare (da uncino pterigoideo a margine posteriore linea miloidea mandibola)
suoeriormente su processi alveolari mascella
inferiormente su linea buccinatoria
superiormente fasci si confondono con muscoli labbra
piccolo nodulo fibroso per ancoraggio muscoli
solco nasolabiale e sottonasale per il labbro suoeriore
solco labiomentale per il labbro inferiore
punto di passaggio fra parte esterna labbra coperta da cute a parte interna con mucosa
è rivestita da epitelio più sottile pavimentoso stratificato tipico delle vie digerenti che lascia intravedere la ricca vascolarizzazione sottostante ed essendo ricca di capillari è un indice di diagnosi sullo stato di salute se bianco o bluastre identificano un problema
cute
sottocute
strato muscolare
sottomucosa mucosa con epitelio pavimentoso stratificato
Anello anastomotico tra arterie labiali superiori e inferiori rami dell'arteria facciale da carotide esterna
Ramo boccale dell'arteria mascellare interna
Attraverso l'Istmo delle fauci
Parete anteriore e due pareti laterali delimitate dai processi alveolari ed dai denti
Parete superiore delimitata dal palato
Parete inferiore formata dal pavimento della bocca su cui poggia la lingua
Parete posteriore comunica con loro faringe e aperta l'unico tratto è dato dall'estremità inferiore del palato molle
Dal palato che è suddiviso in due porzioni
Palato duro i due terzi anteriori con uno scheletro osseo
Palato molle l'un terzo posteriore mobile è formato da muscoli
Palato duro i due terzi anteriori con uno scheletro osseo
Palato molle l'un terzo posteriore mobile è formato da muscoli
È formato anteriormente dal processo palatino dell'osso mascellare e posteriormente dalla lamina orizzontale dell'osso palatino
La mucosa è formata da epitelio pavimentoso stratificato che a livello del palato duro e cheratinizzato ed è detto masticatorio
nella sottomucosa della metà posteriore del palato duro ci sono ghiandole salivari minori di tipo mucoso
Ispessimento sulla linea mediana del palato duro che ha all'origine una piccola sporgenza / tubercolo di mucosa detto papilla incisiva presso il foro incisivo
Dalla parte più anteriore del Rafe si dipartono pieghe e trasversali di mucosa per rendere Rube irregolare la superficie del palato così da trattenere il cibo per la masticazione e non portarlo troppo velocemente verso orofaringe
Il palato molle che rappresenta l'un terzo posteriore del palato mentre il palato duro sono i due terzi anteriori
Margine anteriore scende verticalmente passando per l'angolo delle Labbra
Margine superiore linea che passa per l'arcata zigomatica
Margine inferiore linea che corre lungo il margine inferiore del corpo della mandibola
Margine posteriore margine posteriore del ramo della mandibola
Se considero la guancia come parete laterale della cavità boccale a limiti diversi cioè
Limite superiore più in basso è un piano che passa sotto allo zigomo
Limite posteriore e più anteriore decora a livello del margine anteriore del ramo della mandibola
E situata posteriormente all'intera estensione della laringe si estende dal margine superiore dell'epiglottide al margine inferiore della cartilagine cricoidea dove si continua nell'esofago a livello di C6
Piccole depressioni presenti su ciascun lato dell adito laringeo (cioè dell'apertura per la comunicazione faringe laringe nella porzione superiore della parete anteriore della ipofaringe)
sono delimitate medialmente dalla piega ariepiglottica e lateralmente dalla cartilagine tiroidea e dalla membrana tiroidea
Servono a facilitare il passaggio dei liquidi nella deglutizione
Dalla faccia posteriore della cartilagine cricoidea
E l'apertura Che mette in Comunicazione laringe e ipofaringe o laringo-faringeo situata nella parte superiore della parte anteriore dell'ipofaringe
I limiti sono su superiormente l'epiglottide, inferiormente le cartilagini aritenoidee e lateralmente le pieghe ariepiglottiche
LINFONODI RETROFARINGEI Situati nel connettivo lasso dello spazio retrofaringeo vi arriva nei vasi provenienti dalla SUPERFICIE POSTERIORE Che poi vanno ai linfonodi giugulari profondi
LINFONODI GIUGULARI PROFONDI SUPERIORI E MEDI(Gli inferiori sono più in basso nel collo) Drenano Le Regioni LATERALI È una piccola porzione delle regioni ANTERIORE
ARTERIA FARINGEA ASCENDENTE Ramo della carotide esterna
ARTERIA PALATINA ASCENDENTE Ramo dell'arteria facciale che vascolarizza orofaringe
ARTERIA TIROIDEA SUPERIORE Ramo della carotide esterna
Ritorno venoso PLESSO VENOSO FARINGEO Che converge verso la vena giugulare interna che raccoglie il sangue venoso dalla testa
Triangolo sotto mentale (Superiormente ai lati della mediana subito sotto il margine inferiore del corpo della mandibola ) e triangolo sottomandibolare (Nella parte supero laterale sia a destra che a sinistra all'interno di essi dallo sdoppiamento della fascia cervicale superficiale si forma la loggia sottomandibolare che contiene la ghiandola sottomandibolare) nella parte superiore
Triangolo carotideo nella parte più posteriore e inferiore
Sono i primi rami che emergono dall'aorta ascendente a partire dai seni aortici o di Valsalva che sono dilatazioni presenti sulla parete delle cuspidi della valvola semilunare aortica (a nido di rondine,con tre cuspidi:posteriore, dx e sx)
Le arterie coronarie
Sulla faccia sterno-costale nel solco atrioventricolare posteriormente al tronco polmonare e coperta dall'auricola destra
Portandosi a destra aggira il margine acuto del cuore e si porta sulla superficie diaframmatica decorrendo nel solco atrioventricolare destro fino alla crux cordis
Poi prosegue come arteria interventricolare posteriore o discendente posteriore nel solco interventricolare posteriore
Raggiunta la crux cordis impegna come arteria interventricolare posteriore o arteria discendente posteriore il solco interventricolare posteriore
ARTERIA PER IL CONO Raggiunge il con arterioso e si distribuisce sulla parte superiore del ventricolo destro
Sulla faccia sterno-costale rilascia rami ventricolari e rami atriali per la superficie anteriore dell'atrio destro e l'arteria PER IL NODO SENOATRIALE
Presso il margine acuto (dx) cede L'arteria PER IL MARGINE ACUTO
Sulla faccia diaframmatica nel solco atrio ventricolare Cede rami atriali per la superficie posteriore dell'atrio e rami ventricolari e l'arteria PER IL NODO SENOATRIALE
Anche detta arteria interventricolare posteriore è la parte terminale della coronaria destra che parte dalla crux cordis e scende lungo il solco interventricolare posteriore dando origine a rami settali che vascolarizzano il sette interventricolare e va a vascolarizzare ventricolo destro e ventricolo sinistro ai lati del solco interventricolare
Origina dal seno aortico o di valsava dell'cuspide di sinistra o della cuspide coronarica di sinistra Della valvola semilunare aortica all'origine dell'aorta ascendente
L'arteria coronaria destra ha un diametro di 3- 4 mm mentre l'arteria coronaria sinistra ha un diametro leggermente maggiore
A partire dal seno aortico compie un breve tragitto di circa 1- 1,5 cm verso il solco atrioventricolare, coperta dal tronco polmonare e dall'auricola sinistra e si suddivide a T in arteria discendente o interventricolare anteriore e arteria circonflessa
Arteria discendente o interventricolare anteriore
Arteria circonflessa
(ramo ella coronaria sx) Sulla faccia sterno-costale nel solco interventricolare anteriore fino all'incisura cardiaca poi si porta sulla superficie diaframmatica nel solco interventricolare posteriore e raggiunge la arteria discendente (ramo coronaria destra) posteriore creando anastomosi
Rami settali o perforanti che si portano all'interno del setto interventricolare e vascolarizzano la parte anteriore del setto
Rami diagonali o laterali che sono 23 e si distaccano ad angolo retto per vascolarizzare la faccia esterno costale del ventricolo sinistro
(possibile anche origine di un ramo per il Nodo senoatriale e per il cono arterioso ma in genere sono vascolarizzati dalla coronaria destra
Faccia sterno costale del ventricolo di sinistra e piccola parte del ventricolo destro
Setto interventricolare nella parte anteriore
Decorre nel solco atrioventricolare o solco coronario e si porta posteriormente aggirando il margine ottuso del cuore dove cede l'arteria marginale sinistra o l'arteria del margine ottuso
Si porta nel solco atrioventricolare sulla faccia diaframmatica dove cede rami per la faccia posteriore dell'atrio di sinistra e per il ventricolo di sinistra
(Il ramo atriale può unirsi tramite anastomosi con un ramo atriale dalla coronaria destra formando posteriormente il circolo anastomotico arterioso di kugel)
Arriva alla crux cordis
Un'anastomosi sulla faccia diaframmatica quindi posteriore del cuore tra Ramo atriale dell'arteria circonflessa ramo della coronaria sinistra e ramo atriale proveniente dalla coronaria destra
DOMINANZA DESTRA NEL 70% DEI CASI
L'arteria coronaria destra vascolarizza anche parte del territorio della coronaria sinistra perché oltrepassa la cute cordis e si porta nel solco Atrio ventricolare sulla faccia diaframmatica andando a occupare territorio normalmente occupato dall'arteria circonflessa (che terminerà molto prima)
DOMINANZA SINISTRA
La coronaria destra raggiunge più o meno la tu cordis e si ferma senza dar luogo alla discendente posteriore sarà quindi l'arteria circonflessa più lunga a raggiungere la crux cordis e dar luogo all'interventricolare posteriore e a vascolarizzare la maggior parte della faccia diaframmatica del cuore
DOMINANZA BILANCIATA
Ci sono due discendenti posteriori una dalla coronaria destra e una della coronaria sinistra che discendono parallele nel solco interventricolare posteriore
Si nel 70% dei casi
L'arteria coronaria destra vascolarizza anche parte del territorio della coronaria sinistra perché oltrepassa la cute cordis e si porta nel solco Atrio ventricolare sulla faccia diaframmatica andando a occupare territorio normalmente occupato dall'arteria circonflessa (che terminerà molto prima)
Due una dalla coronaria destra e una dalla coronaria sinistra che decorrono parallelamente nel solco interventricolare posteriore
In genere un ramo dell'arteria coronaria destra ma c'è una grandissima variabilità in cui vascolarizzato da ramo arteria circonflessa della coronaria sinistra
vene cardiache che decorrono vicino alle arterie e alla fine convergono nel seno coronario che si apre nell'atrio destro dove è presente la valvola del seno coronario o di tebesio
L'arteria coronaria sinistra si occupa della superficie esterno costale del cuore della parte anteriore del setto interventricolare e del margine ottuso quindi nella parte sinistra del cuore
L'arteria coronaria sinistra si occupa della parte posteriore del setto interventricolare nella parte destra del cuore e del margine acuto
Ci sono zone in cui si ha la sovrapposizione
La parte anteriore dall'arteria coronaria sinistra mentre la parte posteriore dall'arteria coronaria destra
Canale venoso situato nel solco coronario o solco atrioventricolare sulla faccia diaframmatica fra atrio sinistro e ventricolo sinistro
Sbocca nell'atrio di destra destra nella parte inferiore dove è presente la valvola del seno coronario o valvola di tebesio
Raccoglie tutto il sangue venoso refluo, di ritorno della circolazione coronarica e lo porta all'atrio destro
GRANDE VENA CARDIACA O VENA CARDIACA MAGNA
Decorre nel solco interventricolare anteriore vicino all'arteria discendente anteriore, Raccoglie il sangue portato dall'arteria discendente , raggiunge il solco atrioventricolare si porta a sinistra girando intorno al margine ottuso e si apre nella parte iniziale del seno coronario (Riceve la vena del margine ottuso)
VENA CARDIACA MEDIA
Diaframmatica a livello del solco interventricolare posteriore dove scende l'arteria interventricolare posteriore raccoglie il sangue venoso dell'arteria provengono dalla discendente posteriore e si porta verso l'alto per aprirsi nel seno coronario poco prima prima che si apra nell'atrio destro
VENA CARDIACA O VENA CARDIACA PARVA
Decorre nel sol quattro ventricolare insieme all'arteria coronaria destra tra atrio e ventricolo destro sulla faccia diaframmatica e ha origine dalle vene che provengono dalla parte destra del cuore e si apre nel seno coronario poco prima che sbocchi nell'atrio destro
VENA OBLIQUA DELL'ATRIO SINISTRO
VENA POSTERIORE DEL VENTRICOLO SINISTRO
Vene cardiache anteriori che provengono dalla parte superiore del ventricolo destro sulla faccia sterno-costale
Vene cardiache minime o di tebesio
La grande vena cardiaca o vena cardiaca Magna raccoglie il sangue portato dall'arteria discendente anteriore e decorre con essa nel solco interventricolare anteriore
La vena cardiaca media raccoglie il sangue venoso delle arterie che provengono dall'arteria discendente posteriore e decorre sulla faccia diaframmatica nel solco interventricolare posteriore con essa
Una coronarografia con l'uso di un mezzo di contrasto a base di iodio Iniettato attraverso un catetere inserito nell'aorta
(Coronarografia selettiva per visualizzare una sola delle due arterie)
Non esistono anastomosi tra vasi grossi che possano attivarsi in caso di ostruzione e compensare si va incontro a necrosie infarto Nel territorio a valle dell'ostruzione
Vedo la coronaria sinistra che poi si suddivide in arteria discendente anteriore e arteria circonflessa
L'arteria discendente anteriore che ha un decorso obliquo verso destra perché deve raggiungere l'incisura cardiaca che si trova a destra dell'apice del cuore
L'arteria circonflessa che si porta sulla superficie diaframmatica
L'arteria coronaria destra con tutti i suoi rami che gira intorno al margine acuto e si porta sulla faccia diaframmatica per dare la discendente posteriore
I linfonodi
Sono di dimensioni molto piccole fino a uno 2 cm e sono organi pieni incapsulati formati da una capsula esterna stroma e parenchima
Hanno la forma di fagiolo con superficie convessa e punto concavo presso Lilo dove si all'entrata in uscita dei vasi e dei nervi
La linfa che arriva nei linfonodo circola sulla superficie in ampi spazi vascolari detti seni che si addentrano seguendo la diramazione dei setti connettivali della capsula esterna
Hanno una zona corticale più superficiale con linfociti B Provenienti dal midollo osseo, Una zona paracorticale con linfociti T provenienti dal timo, Una zona midollare più profonda con linfociti T maturi e macrofagi
Sono di dimensioni molto piccole fino a uno 2 cm e sono organi pieni incapsulati formati da una capsula esterna stroma e parenchima
Hanno la forma di fagiolo con superficie convessa e punto concavo presso Lilo dove si all'entrata in uscita dei vasi e dei nervi
La linfa che arriva nei linfonodo circola sulla superficie in ampi spazi vascolari detti seni che si addentrano seguendo la diramazione dei setti connettivali della capsula esterna
sono gli unici organi dorati sia simpatici apparenti che efferenti
Hanno una zona corticale più superficiale con linfociti B Provenienti dal midollo osseo, Una zona paracorticale con linfociti T provenienti dal timo, Una zona midollare più profonda con linfociti T maturi e macrofagi
95 97% di acqua ma contiene anche lipidi, Aminoacidi , Vitamine e linfociti (Una delle funzioni proprio il trasporto dei Linfociti ) e la composizione varia in base alla regione di provenienza
Si forma a partire dal liquido all'interno dei capillari sanguigni che durante lo scambio con i tessuti può depositarsi nello spazio interstiziale e se non ci fossero capillari linfatici a portarlo via si accumulerebbe
Sono capillari a fondo cieco perché hanno un'origine e non sono un sistema di tubi chiuso ma formano vasi linfatici efferenti dotati di valvole semilunari che diventano sempre di maggiori dimensioni fino ai tronchi e poi ai dotti linfatici destra e sinistro
Si hanno valvole semilunari con lembi con concavità verso l'alto per guidare la linfa verso il circolo venoso e non secondo gravità
E il principale condotto che raccoglie la linfa cioè l'ultimo punto di raccolta
ha origine nella cavità addominale sotto al diaframma e anteriormente la colonna vertebrale presso L1 e L2 e inizia con una dilatazione detta cisterna del chilo o di Pecquet in cui convengono i tronchi linfatici da tutta la regione sotto diaframmatica del corpo di cui i tre principali sono il tronco intestinale e il tronco lombare destro e sinistro
E lungo 40 cm e un diametro di 4- 8 cm
Nel decorso nella cavità addominale riceve tre tronchi l'enfatici principali ovvero il tronco intestinale e il tronco lombare destro e sinistro che provengono da tutta la regione sotto diaframmatica del corpo
Dopo aver attraversato lo iato aortico ed essersi portato nella cavità toracica decorre nel mediastino superiore sulla destra dell'aorta toracica e Raccoglie la linfa dalla regione sopra diaframmatica di sinistra tramite il tronco giugulare sinistro il tronco succlavio sinistro e il tronco bronco mediastinico sinistro
Da tutta tutta la regione sotto diaframmatica (Attraverso il tronco intestinale il tronco lombare destro e sinistro )del corpo e dalla regione sopra diaframmatica di sinistra(Attraverso il tronco giugulare sinistro il tronco succlavio sinistro il tronco bronco mediastinico sinistro)
Dopo aver attraversato lo iato aortico si porta nella cavità toracica decorrendo sulla destra dell'aorta toracica nel mediastino supero posteriore per confluire nella vena succlavia di sinistra
La vena succlavia di sinistra andrà poi a formare la vena anonima di sinistra con la vena giugulare interna sinistra
La vena anonima sinistra è adite della vena cava superiore
La regione sopra diaframmatica di sinistra tramite il tronco giugulare sinistro tronco sinistro e tronco tronco mediastinico di sinistra e drenata dal dotto toracico Che confluisce nella vena succlavia sinistra
La regione sopra diaframmatica destra e drenata attraverso il tronco giugulare destro il tronco succlavia destro il tronco bronco mediastinico destro dal dotto linfatico destro che confluisce nella vena succlavia destra
Dal dotto toracico
A parità di calibro la parete delle vene è più sottile e il lume è più grande
La componente elastica, formata da lamine elastiche fenestrati disposte concentricamente rispetto al lume e parallele tra loro (Con intervallate fibre di collagene ) formando uno strato molto spesso
Prevale la componente muscolare formata da cellule muscolari lisce orientate circolarmente e circondate da rare fibre di collagene e da delicata rete di fibre elastiche
La tonaca avventizia delle arterie di medio calibro e delle arterie muscolari aumenta in proporzione al diminuire del calibro e sono dette arterie di distribuzione
Le arterie di medio calibro anche dette arterie muscolari in cui la zona media media è formata prevalentemente da cellule muscolari lisce orientamento circolari
Hanno una parete forte ma non troppo plastica quindi offrono bassa resistenza al flusso sanguigno ma sono contrattili per permettere che il sangue fluisca verso la periferia
La loro tonaca avventizia aumenta in proporzione al Diminuire del calibro
Le arterie di distribuzione con diametro tra 2,5 e 7 mm che sono le arterie di medio calibro anche dette arterie muscolari in cui la tonaca media è formata da cellule muscolari lisce orientamento circolare
Sono spesse lamine elastiche fenestrati che separa nel caso della Limitante elastica interna l'endotelio dalla tonaca media , mentre nel caso della Limitante elastica esterna ( che è più sottile della precedente ) separa la tonaca media dall'avventizia
Sono caratteristiche dell'arteria di medio calibro o arterie muscolari anche dette arterie di distribuzione per la loro capacità contrattile e la bassa resistenza al flusso sanguigno (non avendo parete elastica ma prevalentemente una tonaca media muscolare)
In sezione il lume delle vene è irregolare perché tende a collassare avendo più tessuto Connettivo che muscolare
Il lume delle arterie resta definito e rotondeggiante perché mantenuto dalla parete muscolare
NO
Tonaca intima (È uguale nei tre vasi formata da endotelio con cellule epiteliali squamose, Lamina propria e connettivo lasso subendoteliale
Tonaca media (Strato più spesso nelle arterie, Caratterizza funzionalmente strutturalmente il vaso a seconda che sia formato da una componente maggiore di tessuto muscolare o di fibre elastiche)
Tonaca avventizia (Aumenta in proporzione al diminuire del calibro ed è formata da connettivo lasso contenente vasa vasorum e nervi vasorum)
Le vene di grosso calibro presentano due fasce muscolari lisci la tonaca media
Fascio longitudinale interno lungo l'asse maggiore
Fascio circolare esterno
(In sezione trasversale le cellule del fascio longitudinale assumono aspetto rotondeggiante mentre in sezione longitudinale allungate)
se la sezione trasversale le cellule assume un aspetto rotondeggiante mentre se è trasversale un aspetto allungato
No le limitanti elastiche sono nelle arterie di medio calibro o arterie muscolari
Hanno un unico nucleo posto al centro anche se spesso sono binucleate
Desmosomi Che collegano tra loro le membrane di due cardio miociti
Dischi intercalari Che ancorano tra loro le mio fibrille di due cellule contigue
Giunzioni comunicanti Che consentono la propagazione del Potenziale d'azione
Permettono nelle cellule cardiache di aderire strettamente tra loro e trasmettere la contrazione muscolare da una cellula all'altra così che sia sincrona
E alloggiata nella loggia ipofisaria, loggia osteofrbrosa nella fossa cranica media, delimitata anteriormente dal tubercolo sellae e e posteriormente dal dorso sellae e quindi è nella sella turcica sulla faccia superiore dello sfenoide
Non ha cellule ghiandolari endocrine proprie ma riceve il prodotto della secrezione dei neuroni magno lare del nucleo paraventricolare e sopra ottico di ipotalamo e le rilasci Ovvero vasopressina e ossitocina e li rilascia
PARS DISTALIS porzione più anteriore sede dell'effettiva produzione di ormoni presso cellule endocrine organizzate in nidi rotondi o cordoni allungati che sono raggruppamenti vicini a una ricca rete di sinusoidi
PARS INTERMEDIA Stretta lamina di connettivo situata posteriormente alla prs distalis, tra essa e la neuro ipofisi con cui è in continuità, Contiene una piccola fessura ipofisaria che è un residuo della tasca di Rathke e marca il confine tra adeno e neuroipofisi
PARS TUBERALIS Antero lateralmente all'infundibolo e la parte più superiore che si prolunga verso l'alto formando una sorta di collare intorno al peduncolo ipofisario ed è percorsa dagli assoni dei neuroni
CELLULE CROMOFILE Si colorano intensamente per l'elevata quantità di grani secretori(Colorazione proporzionale allo stato di attività)
-Acidofile al 70% Rosa o fucsia intenso
-Basofile al 30% bluastre
CELLULE CROMOFOBE Scarsamente colorate quindi biancastre o rosa chiaro vedo bene il nucleo ma non il citoplasma e si pensa siano cellule staminali che poi differenzieranno in cellule cromofile oppure cellule quiescenti
CELLULE CROMOFILE Si colorano intensamente per l'elevata quantità di grani secretori(Colorazione proporzionale allo stato di attività)
-Acidofile al 70% Rosa o fucsia intenso
-Basofile al 30% bluastre
tra le ACIDOFILE
50% somatotrope (STH e GH)
20% mammotrope PRL e mammosomatotrope PRL e GH
tra le BASOFILE
20% corticotrope ACTH
5% tireotrope TSH
5% gonadotrope FSH o LH
Cellule ACIDOFILE Nella REGIONE LATERALE
50% somatotrope (STH e GH) (Localizzate ANTERIORMENTE E LATERALMENTE)
20% mammotrope PRL e mammosomatotrope PRL e GH (Localizzate POSTERIORMENTE E LATERALMENTE, Al confine con la neuroipofisi)
Cellule BASOFILE Nella REGIONE MEDIALE
20% corticotrope ACTH (Localizzate MEDIALMENTE E POSTERIORMENTE Al confine con la neuro ipofisi)
5% tireotrope TSH (Localizzate MEDIALMENTE E ANTERIORMENTE)
5% gonadotrope FSH o LH
Costituiscono il 20% del parenchima e sono localizzate posteriormente e lateralmente, al confine con la neuro ipofisi
Hanno una distribuzione disomogenea e sono poco raggruppate
Hanno all'interno granuli molto diffusi ma non raggruppati e la maggiore o minore colorazione dipende da quanto la cellula è carica dell'ormone
Sintetizzano prolattina che mette in evidenza attraverso una colorazione per prolattina di colore marrone che rende il nucleo densamente colorato
Formano il 20% del parenchima e sono localizzate nella regione mediale posteriore della pars distalis, Al confine con la neuro ipofisi
Sono le cellule più facili da discriminare perché
-organizzate in cluster quindi raggruppate tra loro e non distribuite disomogeneamente come le mammotrope
-Hanno un citoplasma con vacuoli che mette in evidenza la presenza di lisosomi deputate allo smaltimento e richiede enzimi acidi per la degradazione
-Hanno un background ovvero un segnale aspecifico più forte quindi anche il resto preparato risulta colorato ma può essere minimizzato
Si usa una colorazione specifica perACTH , Cioè per l'ormone adrenocorticotropo che rende i cluster o isolotti di cellule cortico tropo più densamente colorati con un nucleo intensamente colorato distinguibile dal citoplasma intorno e quindi permette di vedere la differenza tra stroma e parenchima
Posso usare i follicoli di Ratke che sono veri e propri buchi che appaiono rosa al micriscopio poiché occupati da colloide che si trovano presso la fessura ipofisaria che è un residuo della tasca di rathke (dietro al quale vi è appunto la pars intermedia dell'adenoipofisi) e che non è una fessura continua ma presenta una serie di follicoli
Quindi la popolazione posta posteriormente a tali follicoli fa parte della pars intermedia e sono cellule basofile secernenti l'ormone melanociti stimolante o melanotropo (Strutturalmente molto simili alle corticotrooe Ma meglio visualizzabili con colorazione blu di isamina/eosina)
ENDOCARDIO Più interno
Formato da endotelio quindi epitelio semplice squamoso e tessuto areolare
MIOCARDIO Strato intermedio (molto spesso nei ventricoli e in particolare nel ventricolo sinistro che deve generare una forza maggiore per spingere il sangue sangue nel corpo ) formato da tessuto muscolare cardiaco e quindi da cellule corte, Ramificate e striate, Con nucleo singolo
EPICARDIO Più esterno
Formato da mesotelio più tessuto areolare (costituisce il pericardio viscerale, C'è la parte viscerale della membrana che avvolge il cuore) Contiene i vasi sanguigni e nervi che forniscono nutrimento e supporto al cuore
Le corde vocali sono costituite esternamente da un epitelio pavimentoso stratificato che si affaccia su una lamina propria costituita da 3 parti: una parte superficiale essenziale per la fonazione e all’interno del quale si trova tessuto mesenchimale lasso, uno strato intermedio e uno strato profondo. Questi ultimi fanno parte essenzialmente del legamento vocale. Al di sotto di tutto è presente lo strato muscolare cioe il muscolo vocale
La fascia cervicale Superficiale si trova Profondamente al muscolo platisma che separa la fascia cervicale Superficiale dalla cute
No si trova tra i due fasci del costruttore medio quindi tra il condro faringeo e il cerato faringeo e vi passa il nervo laringeo superiore col suo ramo interno che attraversa lo iato medio della membrana tiroidea proprio perché la membrana tiroidea si trova all'interno di tale iato
all'interno della rocca petrosa dell'osso temporale
È innervato dal nervo mandibolare con il nervo del tensore del velo velo palatino
Irrigidisce il palato molle passando la porzione anteriore e appiattendo la sua curvatura
Tira il palato molle da un lato agendo unilateralmente
Apre la tuba uditiva durante la deposizione dello sbadiglio per equilibrare la pressione dell'aria tra orecchio medio E rinofaringe
No non ne fa parte perché situato posteriormente alla fascia cervicale profonda Eppure decorre in tale regione anteriormente al muscolo scaleno anteriore e coperto da tale fascia cervicale profonda
Decorre superficialmente rispetto alla fascia cervicale superficiale e attraversa la regione steno cleido mastoide per arrivare alla fascia cervicale laterale e presso il triangolo sopra clavicolare o omoclaveare perfora la fascia cervicale superficiale media per raggiungere la vena succlavia che è situata più profondamente
Superiormente dal ventre inferiore del muscolo o omo ioideo, Antero-medialmente dal tratto inferiore del Margine posteriore del muscolo sterno-cleido-mastoideo, Inferiormente dal terzo medio della e il pavimento è formato dal muscolo scaleno anteriore che si trova profondamente rispetto alla fascia cervicale profonda
Posteriormente muscolo sterno-cleido-mastoideo,
Antero-superiormente il ventre posteriore del di gastrico (E il muscolo stiloioideo ) e l'osso ioide
Antero-inferiormente il ventre superiore del muscolo homo ioideo
Il pavimento è dato dal muscolo tiro ioideo io glosso ed è costruttori medio inferiore della faringe
È compreso tra il fascio mediale o sternale e il fascio laterale o clavicolare del muscolo sterno clino masse è inferiormente è delimitato dalla clavicola
E il punto usato per raggiungere la vena giugulare interna perché vi decorre il fascicolo vascolare nel bosco del collo e nel tratto finale la vena giugulare interna situata in genere profondamente al muscolo sfenoide mastoideo non è più coperta da tale muscolo ed è facilmente raggiungibile perché è coperta soltanto da da cute sottocute faccia cervicale superficiale e media media (In tale regione è presente quindi anche La fascia media ma solo nel triangolo sopra clavicolare minore della regione sternocleido mastoidea, nel resto della regione no)
Punto di repere per la biforcazione dell'arteria carotide comune in interna ed esterna e punto in cui la carotide esterna si fa più superficiale ed è possibile avvertire il polso carotideo
Delimitato lateralmente dalla vena giugulare interna, Superiormente dal nervo ipoglosso, Antero inferiormente dal tronco venoso tireo faringo-facciale
Due superficiali che sono il muscolo sterno ioideo e omo ioideo (Formato da ventre inferiore e ventre superiore), Due profondi che sono il muscolo sterno tiroideo e tiro ioideo (Muscolo estrinseco della laringe)
La arteria occipitale che è uno dei rami che origina dalla faccia posteriore della carotide esterna e si porta alla zona occipitale