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Mutamenti fonetici

Quali e quante erano le vocali nel latino?

Il latino aveva 10 vocali, ciascuna delle quali poteva essere realizzata in due modi dipendenti dalla diversa duranta o quantità della pronuncia, quindi una vocale poteva essere breve o lunga

Quando in italiano una vocale è lunga, e quando è breve?

Una vocale seguita da consonante semplice, è lunga; mentre, seguita da consonante doppia è breve

Quale è la differenza tra vocali italiane e latine?

Nel latino l'opposizione tra vocali brevi e lunghe consentiva di distinguere parole, forme e significati diversi; mentre, in italiano la distinzione tra vocali brevi e lunghe non ha un'analoga capacità

Cosa si verificò, a livello vocalico, nel passaggio dal latino al volgare?

Ad un certo punto le vocali lunghe cominciarono ad essere pronunciate come chiuse e le brevi come aperte, e il senso della quantità iniziò a perdersi.
Nel latino volgare la distinzione tra vocali brevi e lunghe non sopravvisse, ma rimase attiva quella tra aperte e chiuse.

Quale è la differenza tra sillaba libera, o aperta, e sillaba chiusa, o implicata?

Una sillaba si dice libera, o aperta, se termina per vocale; mentre si dice implicata, o chiusa, se termina per consonante

Cosa si è avvuto nel passaggio dal latino al volgare?

La E e la O brevi toniche latine in sillaba aperta hanno prodotto rispettivamente il dittongo [j3] e [wo], invece in sillaba chiusa si sono trasformate in [e] e [o] aperte

Quali sono le caratteristiche dello schema vocalico sardo?

Esso non accoglie vocali aperte, né il passaggio da I breve ad e chiusa e da U breve a o chiusa

Quali sono le caratteristiche dello schema vocalico del siciliano?

La I lunga e breve, la E lunga toniche latine hanno lo stesso risultato in [i]; analogamente la U breve e lunga, la O lunga toniche latine hanno unico risultato in [u]

Quali sono state le trasformazioni delle vocali atone?

Il latino volgare non conosce vocali aperte

Che tipo di accento avevano le parole latine?

Di tipo musicale, consistente in un innalzamento della voce

Da cosa era determinata la posizione dell'accento nel latino?

Dalla durata o quantità della penultima sillaba, se era lunga esso veniva a trovarsi sulla sillaba; in caso contrario su quella che la precedeva, la terzultima

Da cosa dipendeva in latino la quantità di una sillaba?

Essa non coincideva necessariamente con la quantità della vocale che la componeva, una vocale breve produceva una sillaba breve nel caso di sillaba libera, ma produceva una sillaba lunga se implicata; invece una vocale lunga produceva in ogni caso una sillaba lunga.

Quale è il tipo di accento dell'italiano?

Si ha un accento intensivo, consistente in una particolare forza articolatoria che si concentra sulla sillaba accentata

Esempi di mantenimento dell'accento nella posizione originaria durante il passaggio dal latino all'italiano?

In alcuni verbi composti, per i quali si è verificato il fenomeno della ricomposizione: nella formazione del composto la vocale tonica si era abbreviata o aveva cambiato timbro; ma, nel passaggio dal latino classico al volgare, e poi all'italiano, i parlanti ripristinarono i verbi, in cui la base era riconoscibile, nella forma e accentazione originaria.

Cosa si intende per monottongamento?

I dittonghi AU, AE e OE iniziarono ad essere pronunciati come una singola vocale

Cosa si intende per dittongamento toscano?

Dittongamento di E e O brevi in sillaba libera tipico del fiorentino e dei dialetti toscani

Che cos'è l'anafonesi?

Si intende la trasformazione delle vocali [e] e [o] rispettivamente in "i" e "u", in seguito ad un innalzamento articolatorio

Quali sono i due casi di anafonesi?

1. quando la [e] seguita da [gl] e [gn], provenienti dai nessi -LJ- -NJ-, si chiude in [i]
2. quando la [e] e la [o] seguite da una nasale velare, come nelle seguenze -enk-, -eng- e -ong-, si chiudono rispettivamente in [i] e [u]

Cos'è un dittongo mobile?

Alcuni verbi con E e O brevi nella radice si registrano con l'alternanza tra forme dittongate e non dittongate; nelle forme rizotoniche si verifica un dittongamento, mentre in quelle rizoatone non si ha.

Cosa succede alle vocali toniche in iato?

Esse tendono a chiudersi progressivamente fino al grado estremo; e aperta diventa i e o aperta una u

Cosa succede alla E protonica?

In posizione protonica una [e] (proveniente da E breve o lunga, oppure da I breve) tende a chiudersi in [i]

Quando una vocale è in posizione protonica?

Quando precede la sillaba accentata

Cosa succede alla O protonica?

La [o] in posizione protonica (proveniente da U breve e da O breve e lunga) tende a chiudersi in [u]

Cosa si ha con E postonica in sillaba non finale?

La [e] postonica si chiude in [i]; essa proviene, non da una E breve, bensì da una I breve e non appartiene mai alla sillaba finale, ma sempre interna.

Quando si ha il passaggio di AR intervocalico e protonico a ER?

Nelle parole con uscita in -ERIA, con suffisso -ARELLO e -ARECCIO (passati a -ERELLO e -ERECCIO)

Quanti accenti hanno le parole di quattro o più sillabe?

Un accento principale su cui si concentra il massimo dell'energia articolatoria e uno secondario su cui si concentra solo una parte di essa.

Cosa si intende per labializzazione della vocale protonica?

In alcune parole una [e] e una [i] protoniche seguite, oppure precedute, da una consonante labiale si sono trasformate in [o], o [u].

Cosa si è avuto a livello consonantico con il passaggio dal latino all'italiano?

Alcune consonanti sono rimaste inalterate sia in posizione iniziale, sia all'interno di una parola; in altri casi si è verificato un processo di assimilazione

Quale è la differenza tra assimilazione progressiva e regressiva?

L'assimilazione regressiva si verifica quando, in un nesso di due consonanti difficili da pronunciare, la seconda consonante assimila a sé la prima, trasformando la sequenza di due consonanti diverse in un'unica doppia.
L'assimilazione progressiva si verifica, invece, quando la seconda consonante assimila a sé la prima.

Quali consonanti sono cadute durante il passaggio dal latino all'italiano?

Le consonanti "m", "s" e "t" in posizione finale

Cosa si intende per palatalizzazione dell'occlusiva velare?

Nel tardo latino davanti alle vocali [e] e [i], le velari [k] e [g] si sono palatalizzate in [c] e [gi].

In che posizioni ha interessato le velari il processo di palatalizzazione, durante il passaggio dal latino all'italiano?

La velare sorda [k] in posizione inziale e interna e la velare sonora [g] in posizione iniziale (in alcuni casi intensificata, oppure assorbita da una I successiva, detta omorganica).

Cosa ha prodotto lo IOD iniziale e interno?

In posizione iniziale si è trasformato in un'affricata palatale sonora /d3/, mentre in posizione intervocalica in un'affricata palatale sonora intensa.

Cosa si intende per labiovelare?

La combinazione di una velare sorda o sonora [k] e [g] seguita da una semiconsonante [w], producendo rispettivamente una labiovelare sorda [kw] e una sonora [gw].

Nel latino classico dove potevano trovarsi una labiovelare sorda e sonora?

La labiovelare sorda poteva trovarsi all'inizio o all'interno di una parola, la labiovelare sonora era solo interna.

Come può essere la labiovelare sorda in una parola italiana?

Primaria se esisteva già in latino, e secondaria se, non esistendo in latino, si è prodotta nel passaggio dal latino volgare all'italiano.

Quale è il trattamento della labiovelare primaria nel passaggio all'italiano?

Se seguita da una A, la labiovelare si conserva, mentre in posizione intervocalica si rafforza la componente velare; invece, se seguita da vocale diversa da A, la labiovelare perde la componente labiale [w] e si riduce alla semplice [k].

Quale è il trattamento della labiovelare secondaria nel passaggio all'italiano?

Si mantiene intatta, qual che sia la vocale che segue; in aree dialettali diverse dal fiorentino la labiovelare secondaria si è ridotta a velare semplice.

Cosa si intende per spirantizzazione?

In posizione iniziale, o dopo consonante, la B latina si è conservata e seguita da R è diventata più intensa; invece, in posizione intervocalica si è trasformata in labiodentale sonora [v].

Cosa si intende per sonorizzazione delle consonanti?

Un indebolimento articolatorio per il quale una consonante sorda si è trasformata in sonora.

Quali sono e cosa producono i nessi di consonante più IOD?

-PJ-, -BJ- e -VJ- > raddoppiamento della labiale che precede lo IOD
-KJ- e -GJ- > lo [j] ha trasformato le velari in affricata palatale sorda e sonora, in alcuni casi un raddoppiamento dell'affricata precedente, oppure lo [j] si è dileguato davanti al suono palatale omorganico

-TJ- > in alcuni casi si è trasformato in un'affricata dentale sorda doppia o scempia, oppure si è trasformato in una sibilante palatale sonora [3]

-DJ- > ha prodotto un'affricata alveolare sonora [dz] doppia o scempia, oppure un'affricata palatale sonora [d3] intensa

-MJ- e -NJ- > si è prodotto un raddoppiamento della nasale che precede lo IOD, oppure la trasformazione in una nasale palatale intensa

-LJ- > raddoppiamento della laterale precedente, oppure trasformazione in laterale palatale intensa

-RJ- > si è ridotto a [j], o solo [r]

-SJ- > si è trasformato in una sibilante palatale sorda tenue o sonora tenue

Quali sono e cosa producono i nessi di consonante più L?

-GL- > -GJ- > [ggj]
-PL- > -PJ-

-CL- > -CJ-

-CL-> -KJ-

-BL- > -BL-

-SL- > -SKL- > -skj-

-TL- > -KJ-

Che cos'è la prostesi?

Aggiunta di un corpo fonico all'inizio di una parola (una parola terminante per consonante seguita da una parola iniziante per S + consonante, da cui si avrà l'aggiunta di una "i" all'inizio della seconda parola; "in iscena")

Che cos'è l'epitesi?

Aggiunta di un corpo fonico alla fine di una parola (l'italiano antico tendeva ad evitare le parole tronche, o ossitone, aggiungendo alla vocale finale accentata un'altra vocale).

Che cos'è l'epentesi?

Aggiunta di un corpo fonico all'interno di una parola, può essere consonantica o vocalica (caso di vocalica= aggiunta di "i" in alcune parole che presentavano la sequenza consonantica -SM; caso di consonantica= in alcune parole in cui originariamente c'era una sequenza di due vocali).

Che cos'è l'aferesi?

Caduta di un corpo fonico all'inizio di una parola (si può registrare negli aggettivi dimonstrativi "questo, questa, questi, queste" con aferesi della sillaba "que").

Che cos'è una sincope?

Caduta di un corpo fonico all'interno della parola (a cadere sono le vocali o sillabe più deboli e in molti casi ha interessato le vocali postoniche o intertoniche)

Che cos'è un'apocope?

Caduta di un corpo fonico in fine di parola (vocalica se a cadere è una vocale, sillabica se invece è una sillaba)

In quali casi è obbligatoria l'apocope?

Negli infiniti seguiti da pronome atono, con i sostantivi usati come titoli di rispetto o professione e seguiti da un nome proprio, con l'aggettivo "buono" preceduto da nome.

Cosa si intende per discrezione e concrezione dell'articolo?

Data una parola iniziante per "l" o "la", in alcuni casi il parlante interpreta questi foni come forme dell'articolo determinativo e li separa dal resto della parola; in altri casi l'articolo determinativo diventa parte della frase.

Cosa si intende per raddoppiamento fonosintattico?

Un fenomeno di fonetica sintattica all'interno di una frase, per il quale ad essere pronunciate unite sono una parola terminante per consonante e una successiva iniziante anch'essa per consonante.

Dopo quali parole si produce il raddoppiamento fonosintattico?

Monosillabi forti, parole tronche indipendentemente dal numero di sillabe e dopo quattro polisillabi piani ("come", "dove", "sopra" e "qualche").

Quando la labiovelare si trova in posizione inziale?

Solo quando è di origine germanica

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