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Il potere politico è quel tipo di potere sociale che permette a chi lo detiene di imporre la propria volontà ricorrendo alla forza legittima
Potere economico, ideologico e politico, si distinguono per il mezzo attraverso cui si esercita l'azione di influenza.
Potere economico: si avvale del possesso di beni materiali.
Potere ideologico: si avvale del possesso di forme di sapere, di dottrine filosofiche o religiose per influenzare i membri di un gruppo.
Potere politico: può ricorrere all'uso della forza.
La leggitimazione è il principio che rende il comando non solo un atto di forza, ma un obbligo morale. Un potere è legittimo quando è accettato e ritenuto valido e giusto dai governati.
La legittimazione è importante per la stabilità sociale e per evitare che il potere sia solamente imposto con l'uso della forza.
Le limitazioni al potere politico vengono applicate tramite la costituzione, con mezzi giuridici quali: il principio di legalità, la separazione dei poteri e le libertà costituzionali.
Ciò assicura che il potere politico sia sempre subordinato alla legge.
Lo Stato moderno è una forma di organizzazione del potere politico, che esercita il monopolio della forza legittima in un determinato territorio e si avvale di un apparato amministrativo.
Lo Stato moderno nnasce in Europa tra il XV e il XVII (15' e 17') secolo. Si differenzia dalle precedenti organizzazioni per 1) concentrazione del potere di comando lgittimo in capo ad un'unica autorità; 2) presenza di un'organizzazione amministrativa in cui opera una burocrazia professionale.
La concetrazione del potere politico fu una reazione alla dispersione del potere tipica del sistema feudale dovuta a:
- organizzazione del feudo (feudo divisibile, ereditabile, potere di carattere personale del signore)
- società di comunità minori: la società era divisa in gruppi (famiglie, corporazioni, comunità religiose e politiche). Molteplicità di sistemi giuridici, ogni comunità sottoposta al proprio codice di consuetudini, accordi e privilegi.
La dispersione del potere e lo scisma religioso in Europa (1378 - 1417) accelerarono l'affermazione dello Stato moderno poiché rispondeva al bisogno di assicurare ordine sociale
La sovranità è quel concetto giuridico usato per denire il monoplio della forza legittima dello Stato in un dato territorio.
La sovranità ha due aspetti:
- interno: lo Stato ha supremo potere di comando nel suo territorio e non riconosce potere al di sopra di sé.
-esterno: Indipendenza dello Stato rispetto a qualsiasi altro Stato.
1) Stato come persona giuridica, come soggetto di diritto titolare della sovranità. Teoria sviluppata fine del IX (19º) secolo. Due funzioni:
-nei Paesi di recente unità nazionale, dare legittimazione allo Stato; il sovrano non è più una persona fisica ma un ente astratto, slegato dalle persone fisiche che lo governano.
-risolve il conflitto tra principio monarchico e popolare, Statuto albertino (1848): il sovrano non era ne il re ne il popolo bensì lo Stato personificato.
2) Sovranità della Nazione. Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789): la sovranità appartiene alla nazione, da cui emanano tutti i poteri. Nell'Ancien Régime identificazione dello Stato nella persona del Re, con la rivoluzione viene collocata al suo posto l'entità Nazione (si appartiene perché accomunati da valori, ideali e lagami di sangue). Due funzioni:
- contrastare la sovranità del Re
- porre fine al vecchio ordine sociale id tipo comunitario a favore dell'individualismo.
3) Sovranità popolare. La sua formulazione si deve a Rousseau (1712 -1778), il quale faceva coicidere la sovranità con la volontà del popolo sovrano, l'insieme dei cittadini considerati come ente collettivo. Sfocia in una visione iper-democraticista, per cui il popolo deve esercitare direttamente la sovranità senza delega a rappresentati.
Nel secondo dopoguerra si è assistito all'affermazione della sovranità popolare.
Questa non è assoluta, ma incontra limitazioni spesso stabilite dalle stesse costituzioni (Costituzione italiana, art. 1.2).
In particolare incontriamo limiti alla sovranità popolare:
-nel sistema rappresentativo: la sovranità non si esercita direttamente ma tramite un sistema rappresentativo basato sul suffragio universale.
-consenso popolare: condizione preminente di legittimazione, non più sufficiente che il potere si eserciti in conformità al diritto ma occorre che lo faccia in virtù del consenso.
-Costituzioni rigide: possono essere modificate solamente attraverso procedure complesse, titolari della sovranità incontrano limiti giuridici apparentemente insuperabili.
Tradizionalmente la sovranità esterna era regolata da trattati stipulati tra due Stati. Questa idea ha visto il fallimento con le due guerre mondiali. Da allora, processo di limitazione della sovranità esterna degli Stati, avviato con l'ONU (26 giugno 1945). L'obbiettivo è di mantere la pace e la sicurzza internazionale oltre che tutelare i diritti umani (dichiarazione universale dei diritti dell'uomo 1948).
Le limitazioni alla sovranità statale sono evidenti se guardiamoall'Ue. Infatti, gli Stati membri le hanno attribuito: competenza a produrre nome giuridiche vincolanti (prevalenti sul diritto interno) e il potere di adottare decisioni prima riservate agli Stati (potere normativo e governo della moneta).
Il territorio di uno Stato è quella parte di territorio in cui lo Stato esercita la sua sovranità in modo indipendente.
Il diritto internazionale ha elaborato delle regole per delimitare l'ambito territoriale di ciascuno stato. Il territorio è costituito da: terraferma, acque comprese tra i confini, mare territoriale (12 miglia marine dalla costa, convenzione internazionale Montego Bay 1982), piattaforma continentale (parte del fondo marino che circonda le terre emerse), spazio atmosferico sovrastante, navi e aeromobili battenti bandiera dello Stato, sedi delle ambasciate all'estero.
La cittadinanza è uno status a cui la Costizuone riconnette diritti e doveri. È la condizione per l'esercizio dei diritti connessi alla sovranità del popolo tra cui i diritti politici (elettorato attivo e passivo), e fondamento dei doveri costituzionali.
I modi di acquisizione e perdita della cittadinanza italiana sono disciplinati dalla legge (91/1992).
la cittaadinanza italiana viene acquisita:
1) con la nascita per:
-ius sanguinis
-ius soli, per colui che è nato in italia da genitori apolidi
2) straniero nato in italia che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età
3) su istanza dell'interessato:
-coniuge straniero di un cittadino se dopo il matrimonio risiede almeno 2 anni in Italia o se sono decorsi almeno 3 anni dal matrimimonio.
-straniero che ha un genitore o ascendente italiano per nascita
-straniero che ha prestato servizio alle dipendenze dello Stato per almeno 5 anni
-cittadino di uno degli stati membri dell'UE dopo almeno 4 anni di residenza in Italia
-apolide dopo almeno 5 anni di residenza
-straniero dopo almeno dieci anni di regolare residenza.
La cittadinanza dell'Unione Europea è stata introdotta nel 1992 con il Trattato di Maastricht. Essa non sostituisce quella nazionale, ma la completa. Unico requisito è possedere la cittadinanza di uno Stato membro. Il rapporto tra le due è di tipo integrativo.
I diritti derivanti dalla cittadinanza dell'Unione sono:
- libera circolazione nel territorio degli Stati membri;
- tutela da parte delle autorità diplometiche di qualsiasi Stato membro;
- il diritto ad agire contro il proprio Stato in forza dei diritti derivanti dalla cittadinanza comunitaria;
- diritto di petizione al Parlamento europeo;
- diritto di ricorrere al Mediatore europeo;
- diritto di elettorato attivo e passivo sia alle elezioni dello stato in cui si risiede che a quelle del Parlamento europeo.
Le caratteristiche dell'apparato burocratico sono principalmente:
- stabilità, non cambia nel tempo, rendendolo impervio alle circostanze esterne;
- impersonalità, funzioni esercitate basandosi su regole predefinite e criteri oggettivi non preferenze ideologiche o personali;
-gerarchia, l'attività dell'apparato è scomposta in compiti minori, ciascuno esercitato da strutture minori;
- imputabilità, l'apparato non agisce autonomamente ma per conto dello Stato; le azioni compiute da esso sono imputabili allo Stato come persona giuridica
Per inquadrare giuridicamente l'apparato statale la dottrina tedesca del XIX (19º) secolo, ha impiegato la nozione di persona giuridica, figura immateriale con una capacità giuridica equiparabile a quella delle persone fisiche.
Il risultato fu quello di impedire l'identificazione dell'autorità con la volontà delle persone giuridiche poste ai singoli uffici.
Oggi lo Stato, sul piano internazionale, agisce come persona giuridica, sul piano interno invece lo fa tramite enti o organi. La responsabilità civile riguarda quindi un determinato organo piuttosto che lo Stato in quanto tale. Stato: organizzazione disgregata, un congiunto organizzato di amminstrazione diverse.